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“Fratelli d’Italia, nessuno vi ama”: a proposito dell’allarme mafia della Cnn sul G7 in Puglia

di Angelo Vitale -


“Fratelli d’Italia, nessuno vi ama”. Se il comunismo è morto, il luogocomunismo è vivo e vegeto. E figuriamoci se, alla vigilia di un G7 dove la premier Giorgia Meloni arriva a pochi giorni da un primato confermato nelle urne delle Europee per il suo partito, non si ha notizia di un giudizio tranchant sul prossimo vertice in Puglia siglato all’estero. Anzi, in Italia. Perché Barbie Latza Nadeau che ha firmato un ampio articolo per la Cnn vive in Italia, a Roma, da 28 anni.

La mafia, titola la Cnn, cresce nella regione che ospita il G7. E giù estratti dai rapporti del Viminale che dicono l’allarme per lo sviluppo della Sacra Corona Unita, notizie su omicidi “di alto profilo”, gambizzazioni, raid armati “nelle ville vicine alla sede del G7”, il ritrovamento di una valigetta in una stazione del Barese, vari allarmi bomba, regolamenti di conti tra le mafie italiane, gli arresti di 60 malavitosi tra cui i capi di alcuni clan. Senza dimenticare un ricordo del G8 di Genova in cui nel 2001 fu ucciso Carlo Giuliani da un carabiniere e perfino un’azione preventiva di “pulizia” che sarebbe in corso da mesi per scoraggiare la creazione di “cellule dormienti islamiche”. Il tutto, condito da dichiarazioni del Capo della Polizia Vittorio Pisani e del prefetto di Brindisi Luigi Carnevale.

Ora, L’identità non scriverà che la mafia non esiste. Ma vuole ricordare a tutti quel “Fratelli d’Italia, nessuno vi ama”. Che non ha detto Giorgia Meloni e nemmeno Giovanni Donzelli. Esattamente 14 anni fa intitolava un articolo – ci auguriamo che il professore nel frattempo non abbia cambiato idea – di Miguel Gotor, scrittore e saggista, oggi assessore capitolino alla Cultura nella giunta Gualtieri.

Non ce ne vorrà Gotor se saccheggiamo il suo articolo pubblicato dal Sole24Ore il 18 giugno 2010. Partiva dall’attacco del Wall Street Journal in quei giorni al nostro Paese (a Palazzo Chigi per la sua quarta volta c’era Silvio Berlusconi) ma ricordava pure “la P38 poggiata su un piatto di spaghetti dello Spiegel nel 1977 (premier era Giulio Andreotti, ndr), le copertine dell’Economist del 2001 su Berlusconi «unfit to lead Italy», le reazioni isteriche della stampa francese all’indomani della sconfitta ai Mondiali del 2006”.

“La storia dei pregiudizi sull’Italia sprofonda nei secoli”, scriveva Gotor. Quindi, facciamocene una ragione. Cercheremo tra le immagini del prossimo G7 l’eventuale incontro di Giorgia Meloni con Barbie Latza Nadeau. E ci chiediamo: la giornalista americana indosserà il giubbotto EmbedPress e l’elmetto?


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