Attualità

Fuorilegge in Russia il movimento Lgbt

di Angelo Vitale -


La Corte suprema russa ha confermato l’inserimento del movimento internazionale Lgbt – una entità che in Russia non esiste – nell’elenco delle organizzazioni estremiste, come richiesto dal ministero della Giustizia in una udienza a porte chiuse. I giornalisti sono stati fatti entrare solo quando il giudice Oleg Nefedov ha annunciato la sua decisione. Il ministero della Giustizia aveva presentato la richiesta lo scorso 17 novembre.

Riconoscere un’organizzazione come “estremista” comporta gravi conseguenze legali per tutti coloro che sono coinvolti nelle sue attività. Chi ne organizza iniziative può affrontare fino a 10 anni di carcere. E coloro che partecipano alle attività di tali organizzazioni si trovano ad affrontare la responsabilità penale e una pena da due a sei anni di carcere.

Essere nella lista “estremista” comporterà un divieto dei simboli dell’organizzazione. Chiunque sia trovato con questi simboli rischia l’arresto fino a 15 giorni. Coloro che si trovano ad affrontare indagini o procedimenti giudiziari per essere coinvolti in attività “estremistiche” in genere hanno i loro conti bancari bloccati e affrontano restrizioni all’occupazione e restrizioni di altri diritti, anche vietati per vari periodi di tempo dalla candidatura ad elezioni a tutti i livelli.

All’annuncio della decisione della Corte poi oggi definita, Amnesty International aveva denunciato i fatti con Marie Struthers, direttrice per l’Europa orientale e l’Asia centrale: ” Una mossa profondamente cinica volta a disumanizzare e perseguitare l’intera comunità Lgbt. Purtroppo, nel clima prevalente della Russia di un’omofobia dilagante, non è una sorpresa. Qualsiasi persona Lgbt in Russia sarà alla mercé di misure arbitrarie da parte delle autorità. E diventerà un crimine qualsiasi passo in difesa dei diritti Lgbt. Anche simboli come la bandiera arcobaleno potranno essere vietati”.


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