Esteri

Gantz gela gli Usa su Rafah

di Ernesto Ferrante -


Tel Aviv tira dritto sull’offensiva di terra a Rafah. “Finire la guerra senza smilitarizzare Rafah è come mandare i vigili del fuoco per spegnere l’80% di un incendio”. Lo ha dichiarato il ministro del Gabinetto di guerra d’emergenza israeliano Benny Gantz ai funzionari statunitensi durante il suo viaggio a Washington. Gantz ha sostenuto che in assenza di un’operazione di questo tipo, Hamas potrebbe riorganizzarsi e riarmarsi.

Un sospetto ha accoltellato un uomo di 64 anni alla stazione degli autobus nel quartiere di Neve Ya’akov, nel nord di Gerusalemme, per poi darsi alla fuga. La vittima è stata portata all’ospedale Hadassah Mount Scopus.

I militari israeliani hanno annunciato l’uccisione di altri cinque combattenti di Hamas a Gaza, accusati di coinvolgimento nell’attacco del 7 ottobre scorso. Le Idf hanno inoltre confermato l’eliminazione di 20 combattenti nel centro di Khan Yunis, nel sud della Striscia di Gaza. Trovate ingenti quantità di armi e munizioni nell’area.

Hamas sostiene di “dimostrare la flessibilità necessaria” per arrivare alla “cessazione dell’aggressione” israeliana nella Striscia di Gaza. Il gruppo ha fatto sapere che continuerà a negoziare con Israele “tramite i suoi fratelli mediatori per arrivare a un accordo che soddisfi le richieste e gli interessi del nostro popolo”.

Le accuse del movimento di resistenza islamica a Israele sono sui punti che riguardano “un cessate il fuoco permanente, il ritorno degli sfollati, il ritiro dalla Striscia di Gaza e i bisogni della nostra popolazione”.

Secondo il Wall Street Journal, sia i negoziatori americani che arabi starebbero caldeggiando l’idea di una breve tregua, che potrebbe servire alle parti per dimostrare il reciproco interesse a un accordo più lungo.

Il Programma Alimentare Mondiale (Wfp) ha reso noto che il suo primo tentativo in due settimane di portare aiuti alimentari nel nord dell’enclave palestinese, è stato bloccato dalle Forze di Difesa Israeliane, precisando che il convoglio di 14 camion è stato “respinto” a un posto di blocco e successivamente è stato saccheggiato da una folla di “persone disperate”.

Proprio ieri l’Organizzazione Mondiale della Sanità (Oms) aveva denunciato che i bambini stanno morendo di fame nel nord di Gaza. Il mese scorso, il Wfp aveva comunicato che avrebbe sospeso le consegne di aiuti alimentari nella zona in assenza delle necessarie condizioni di sicurezza.

Oltre 30 razzi sono stati sparati dal Libano verso Kiryat Shmona, nel nord dello Stato ebraico, dei quali 17 sono caduti in aree aperte e 13 sono stati intercettati dalle difese aeree dell’Idf. Hezbollah ha rivendicato la responsabilità del lancio, affermando che è stato condotto in risposta agli attacchi israeliani su Hula.

I soldati israeliani hanno colpito due siti di lancio situati a Taybeh e Aarab El Louaizeh, nel Libano meridionale, che erano stati utilizzati da Hezbollah per bersagliare l’area di Kiryat Shmona. Centrate inoltre strutture militari appartenenti agli uomini di Nasrallah a Dibbine e Ayta ash Shab.


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