Attualità

Garlasco: minacce di morte all’avvocata di Sempio

di Dave Hill Cirio -


L’avvocata Angela Taccia, legale di Andrea Sempio nell’inchiesta sull’omicidio di Chiara Poggi avvenuto la mattina del 13 agosto 2007, ha ricevuto gravi minacce di morte via email, che contenevano anche una foto inquietante raffigurante un fucile a pompa affiancato da oggetti potenzialmente usati per atti di violenza, come martelli e pinze. Le minacce provenivano da un soggetto convinto della colpevolezza di Sempio, che ha annunciato l’intenzione di uccidere sia lui che la sua avvocata.

Angela Taccia ha già sporto denuncia ai carabinieri di Abbiategrasso per queste intimidazioni e la situazione ha suscitato reazioni di solidarietà anche da parte della difesa di Alberto Stasi, l’altro coinvolto nel caso, con l’avvocata Giada Bocellari che ha condannato il clima d’odio definendolo “inaccettabile” e invitando al rispetto e alla calma.

Taccia ha pure raccontato come la vita del suo assistito sia ormai sconvolta dall’esposizione mediatica e ha descritto episodi di tensione e paura, come quando si sono dovuti nascondere per parlare in tranquillità o quando Sempio è stato chiuso in uno sgabuzzino per proteggerne la privacy. Sempio, secondo l’avvocata, sta passando “giornate d’inferno”. Domenica scorsa Sempio si era recato a Montebello incrociando Fabrizio Corona che avrebbe urlato contro di lui e poi, dopo che era rimasto chiuso in uno sgabuzzino, lo avrebbe inseguito in auto.

Una esposizione mediatica complessiva che è ormai quotidiana. Gli unici a parlare solo con i loro provvedimenti sono i magistrati della Procura della Repubblica di Pavia che stanno evitando, come accaduto altrove in inchieste divenuti casi mediatici, a comparire in tv, rilasciare commenti o incentivare supposizioni. Frequenti, invece, i commenti di parte, amplificati ogni giorno dai media e dalle tv. Quello odierno proviene, ed è subito diventata per qualcuno una “rivelazione”, dall’ex comandante del Ris di Parma, Luciano Garofano, da tempo perito di parte della difesa di Andrea Sempio, che ha dichiarato che sull’impronta 33, quella trovata sul muro delle scale vicino al corpo di Chiara Poggi e attribuita dai pm a Sempio, non c’è sangue. Ha definito questa assenza di sangue come una “certezza scientifica” basata sugli accertamenti effettuati all’epoca del delitto nel 2007. E ha aggiunto di ritenere che l’intonaco da cui era stata prelevata la traccia papillare sia ormai scomparso perché “è stato consumato” durante un accertamento irripetibile effettuato ai tempi, quindi non è più possibile eseguire nuove analisi biologiche su quella traccia. Sottolineando altresì che la colorazione più rossa in alcune parti dell’impronta sia dovuta alla reazione della ninidrina con amminoacidi (cioè materiale organico), ma non con emoglobina. Insomma, Garofano sostiene che l’impronta 33 non contenga tracce ematiche e che non è possibile effettuare ulteriori analisi biologiche su quella traccia, mettendo in dubbio la rilevanza probatoria dell’impronta nell’indagine.


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