Cronaca

Garlasco: Sempio, Stasi e Poggi al bivio della verità

di Rita Cavallaro -


Andrea Sempio, Alberto Stasi e Marco Poggi davanti a un bivio. Quello che separa la verità processuale, accertata nel processo che ha condotto alla condanna in via definitiva del fidanzato di Chiara Poggi, dalla via della giustizia. Perché negli ultimi mesi la Procura di Pavia sta riscrivendo la storia del terribile delitto di Garlasco, avvenuto il 13 agosto 2007, con la convinzione, rafforzata da nuovi riscontri, che sulla scena del crimine, quella mattina, non c’era Stasi, ma Sempio, l’amico del fratello della vittima indagato ora per concorso nell’omicidio con altre persone. A piazzare nella villetta di via Pascoli Sempio ci sarebbe quel Dna sotto le unghie di Chiara, ma anche altri indizi, approfonditi con le indagini tradizionali, che compongono il castello accusatorio che oggi pomeriggio, alle 14, porterà l’indagato davanti al procuratore capo Fabio Napoleone, il quale, insieme agli altri pm del suo pool Stefano Civardi e Valentina De Stefano, potrebbe scoprire le carte alle fondamenta di quell’accelerazione contro Sempio. Al momento, però, non è chiaro se l’indagato si avvarrà della facoltà di non rispondere, come è suo diritto, visto che i suoi avvocati, Massimo Lovati e Angela Taccia, hanno fatto sapere che scioglieranno la riserva sulla strategia difensiva solo pochi istanti prima di entrare in Procura. Dove, alla stessa ora e sempre davanti a Napoleone, è stato convocato anche Stasi, in qualità però di testimone assistito dal legale, che risponderà a tutte le domande che gli verranno poste. E ancora, alle 14 ma a Venezia, davanti all’altra pm pavese Giuliana Rizza e ai carabinieri del Nucleo Investigativo di Milano, verranno raccolte le sommarie informazioni di Marco, l’amico di Sempio che, dal 2016, supporta le dichiarazioni dell’indagato in merito alla modalità con cui il Dna di Sempio possa essere finito sulle unghie di Chiara. “All’epoca andavo almeno due o tre volte a settimana a casa sua a giocare ai videogiochi… Giocavamo nel salottino della casa, dove c’era la consolle… oppure sul computer che era posizionato in camera di Chiara… utilizzando in modo alterno… sia la tastiera che il mouse… credo che l’ultima volta che siamo andati a giocare in camera di Chiara sul computer risalga a due o tre giorni prima della partenza di Marco”, aveva raccontato Sempio nell’interrogatorio del 10 febbraio 2017, per spiegare come il suo profilo genetico possa essersi trasferito sulle dita della vittima, che comunque aveva utilizzato quel pc l’ultima volta il 10 agosto, ben tre giorni prima di essere uccisa. Lo stesso Marco, sentito dagli inquirenti, aveva confermato la circostanza dei pomeriggi passati ai videogiochi, sebbene non ricordasse se Sempio fosse andato a casa sua nei giorni precedenti al 5 agosto, quando il ragazzo era partito con la sua famiglia per il Trentino e Chiara era rimasta a casa da sola. Sempio, che non aveva mai telefonato dai Poggi ma chiamava direttamente Marco al cellulare, aveva tra l’altro effettuato tre chiamate alla villetta il 7 e l’8 agosto. Si era giustificato dicendo di aver sbagliato, avviando la chiamata al fisso anziché al telefonino, perché non sapeva quando sarebbe rientrato l’amico. Eppure nei verbali, sostengono gli inquirenti, Sempio “ha dichiarato di aver tentato” in quei giorni di agosto “in più occasioni di contattare l’amico Marco” sul cellulare, “non riuscendovi a causa dell’assenza di campo nella zona in cui si trovava” l’amico in montagna. E “quindi ammettendo di sapere che non si trovava a Garlasco ma in montagna”, a differenza di quanto sostenuto. Inoltre Marco, a differenza dei genitori, tornato raggiungibile non ha mai ricevuto alcun messaggio “ti ha cercato” relativo a Sempio. Il cui alibi per quella mattina, lo scontrino del parcheggio di Vigevano, è crollato dopo la testimonianza di un pompiere amico della madre, in servizio a due minuti dal luogo indicato dal ticket. Portando con sé non solo il suo racconto, ma anche quello dei genitori, sugli spostamenti nell’orario del delitto. Ora anche il fratello di Chiara, da quanto trapela, potrebbe nutrire dei dubbi su Sempio.


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