Attualità

Gaza è stremata: quello che sta accadendo è genocidio

di Alberto Filippi -


Se la strage del 7 ottobre non può essere dimenticata, quello che sta accadendo a Gaza è genocidio

La popolazione di Gaza è stremata, e sterminata. Piange di fame. La folla ha assaltato la distribuzione del cibo. Sono stati esplosi colpi in aria. Al termine dell’ennesima giornata convulsa – nel territorio al centro da 18 mesi delle operazioni militari di Israele cha hanno fatto registrare ben oltre 50 mila vittime innocenti – si è dimesso il capo delle operazioni per gli aiuti perché “operare in questo contesto è inumano”. Nelle ultime settimane la politica di Netanyahu ha incontrato la disapprovazione anche delle nazioni occidentali che da sempre affiancano Israele. Per questo è salita (anche se scandalosamente insufficiente) la pressione europea, a cominciare dal cancelliere tedesco Merz per il quale in questa fase “non si tratta di lotta al terrore, non si riesce a capire che cosa stia facendo l’esercito di Israele nella striscia di Gaza”. Parole finalmente forti testimoniate anche dalla presa di posizione della Commissione Ue che vuole rivedere gli accordi Ue-Israele su richiesta della maggioranza degli Stati, tra cui l’Austria di solito schierata con lo Stato ebraico. Anche il ministro italiano della Difesa, Crosetto, dopo la premessa che “noi siamo, da sempre, amici di Israele e sappiamo quanto sia profonda ancora oggi la ferita del 7 ottobre e quanto sia stata giusta, e legittima, la reazione anti-Hamas”, aggiunge che il premier Netanyahu “sta sbagliando tutto e ha superato il limite”. Il problema è quello che sottolinea il ministro, perché tutti sono per il cessate il fuoco, con le piazze europee in protesta. Anche Ehud Olmert, ex primo ministro ed ex sindaco di Gerusalemme, ha condannato la politica di Netanyahu e Meridur, ex ministro del Likud, ha usato parole durissime contro il capo del gabinetto di guerra. Il governo Netanyahu è in bilico: la maggioranza ha 68 deputati su 120, con la questione degli ortodossi che hanno smesso di presentare leggi. Nel frattempo a Gerusalemme adolescenti israeliani appartenenti alle frange più ortodosse hanno aggredito musulmani di Israele gridando: “Morte agli arabi”. In questo clima di odio riuscire a trovare un accordo di cessate il fuoco è complicato. Il problema è che appaiono ormai evidenti le risposte alle domande più elementari: l’ONU si era già espresso, perché ogni Stato civile non ha immediatamente riconosciuto questa istituzione? Membri del governo israeliano dichiarano che ogni bambino di Gaza è un loro nemico; a questo punto è guerra, sterminio o genocidio? Quali saranno le conseguenze di questo crimine contro l’umanità?


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