Guerra Israele-Iran: bruciano gli impianti e salta la cooperazione tra Teheran e l’AIEA
Proseguono gli attacchi incrociati. Trump ha parlato della situazione con Putin
Sono tre le persone morte e almeno 130 quelle ferite negli ultimi attacchi missilistici iraniani contro il centro di Israele e Gerusalemme ovest. Le vittime sono due donne di 69 e 80 anni e un bambino di 10 anni. Almeno sei feriti versano in gravi condizioni, secondo Magen David Adom.
Raid incrociati
Poco dopo le 22 italiane di ieri sera, la TV di Stato iraniana, citata dalla Bbc, ha riferito il lancio di 100 missili balistici nella seconda ondata dell’operazione “True Promise 3”.
Due depositi di carburante sono stati colpiti da attacchi israeliani a Teheran, ha denunciato il ministero del Petrolio iraniano: “Il deposito petrolifero di Shahran, così come un altro serbatoio a sud di Teheran, sono stati presi di mira dal regime sionista”. Le esplosioni hanno interessato un impianto situato a Shahran, nel nord-ovest della capitale, e un altro sito nel settore meridionale della città.
L’annuncio di Katz e la lista nera di Tel Aviv
“Teheran sta bruciando”, ha scritto su X il ministro della Difesa israeliano, Israel Katz. Lo Stato ebraico non esclude alcun obiettivo dalla lista dei “bersagli”, anche la guida suprema Ali Khamenei “non è off limits”. A dirlo è stato un alto funzionario israeliano, intervistato dal Wall Street Journal.
Le Forze armate iraniane hanno annunciato l’uccisione nei raid israeliani di altri due alti ufficiali. Sono almeno sei i comandanti di vertice eliminati dall’inizio delle operazioni. Tra le vittime figurano il generale Gholamreza Mehrabi, vicecapo dell’intelligence delle Forze armate, e il generale Mehdi Rabbani, vicecomandante delle operazioni.
Nel comunicato, le autorità militari non hanno fornito ulteriori dettagli sulle circostanze delle uccisioni. Confermata anche la morte di tre scienziati nucleari, alcuni dei quali sono stati colpiti nelle loro abitazioni insieme a mogli e figli. Nella Repubblica islamica dell’Iran si parla di “assassinii mirati”.
Saltano i ponti con l’AIEA
L’Iran ha annunciato la sospensione della cooperazione “come in passato” con l’Agenzia Internazionale per l’Energia Atomica (Aiea), criticando il silenzio dell’organismo dopo gli attacchi israeliani contro siti nucleari sul suo territorio. “È insensato che questi siti pacifici vengano attaccati e che l’Agenzia resti in silenzio”, ha affermato alla televisione di Stato Kazem Gharibabadi, vice ministro degli Esteri e responsabile del dossier nucleare. “L’Iran non coopererà più con l’Agenzia come faceva in passato”, ha aggiunto Gharibabadi.
Telefonata Trump-Putin
Il presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha fatto sapere di aver avuto una lunga conversazione telefonica con il presidente russo Vladimir Putin nella giornata di ieri, focalizzata in gran parte sulla crisi in corso tra Israele e Iran. Il colloquio è durato circa un’ora, ha scritto il tycoon su Truth Social, ribadendo una posizione condivisa sulla necessità di porre fine alle ostilità: “Lui ritiene, come me, che questa guerra tra Israele e Iran debba finire, al che gli ho spiegato che anche la sua guerra dovrebbe finire”.
“Il presidente Putin ha chiamato questa mattina per farmi, molto gentilmente, gli auguri di buon compleanno, ma soprattutto per parlare dell’Iran, un Paese che conosce molto bene. Abbiamo parlato a lungo – ha proseguito Trump – Molto meno tempo è stato dedicato alla questione Russia/Ucraina, ma quella sarà per la prossima settimana”.
Torna alle notizie in home