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Esteri

I sequestri Usa colpiscono il Venezuela e mandano un messaggio alla Cina

Petroliere sotto scacco

di Mauro Trieste -


Il Venezuela ha presentato una denuncia formale all’Organizzazione marittima internazionale (Imo) per il sequestro da parte degli Stati Uniti di una sua petroliera al largo delle coste venezuelane, che il presidente Nicolas Maduro ha definito un atto di “pirateria criminale”. Caracas ha accusato Washington di “pregiudicare il commercio marittimo petrolifero” del Paese.

La vice presidente Delcy Rodriguez, “ha avuto un contatto telefonico con il segretario esecutivo dell’Imo, Arsenio Dominguez, per denunciare la violazione della libertà di navigazione nei Caraibi da parte degli Stati Uniti”.

Il sequestro della nave e del petrolio

La Casa Bianca ha reso noto che l’imbarcazione sequestrata “andrà in un porto statunitense e gli Stati Uniti intendono sequestrare il petrolio”. Rispondendo alle domande dei giornalisti se le operazioni statunitensi nella regione siano orientate al contrasto della droga o al petrolio, la portavoce Karoline Leavitt ha sostenuto che le priorità dell’amministrazione trumpiana sono “fermare il flusso di droghe illegali verso gli Stati Uniti” e “applicare pienamente la politica delle sanzioni”. Leavitt ha inoltre precisato che la nave è “attualmente sottoposta a un processo di confisca”. Il team investigativo statunitense a bordo ha interrogato l’equipaggio e raccolto prove. Il greggio sarà sequestrato una volta ultimato il processo legale in un porto statunitense.

Gli Usa vogliono interrompere il flusso di soldi dalla Cina

Gli Usa potrebbero fare lo stesso con altre petroliere sanzionate. Lo ha rivelato il Washington Post citando tre fonti informate delle politiche dell’amministrazione. Quello della Skipper segna dunque un “cambio di passo” nel tentativo di costringere Nicolas Maduro a dimettersi, devastando con le sanzioni e le pressioni militari un’economia che dipende molto dalle vendite del petrolio, principalmente alla Cina.

Sanzioni contro la famiglia di Maduro

Il dipartimento del Tesoro americano ha aggiunto altre sei petroliere, e la compagnia che le ha registrate, all’elenco delle navi colpite da misure afflittive. Ed ha annunciato sanzioni contro tre nipoti della moglie di Maduro, Cilia Flores, e un imprenditore vicino al leader venezuelano, Ramon Carrettero Napolitano, un panamense che facilita il trasporto del petrolio per Caracas.

Per bypassare il sistema finanziario e i servizi di trasporto occidentali, la Cina si affiderebbe ad una “flotta segreta” di petroliere, con false registrazioni e bandiere. Prendendole di mira, gli Stati Uniti mirano a privare le casse venezuelane di ingenti entrate. “Ogni nave sanzionata che sta pensando di andare in Venezuela, ora è stata avvisata del fatto che il governo americano potrebbe abbordarla”, ha riferito al Post un consigliere di società energetiche che operano nello Stato caraibico.

Guterres invita le parti alla moderazione

Il segretario generale dell’Onu, Antonio Guterres, si è detto “preoccupato” per il colpo di mano statunitense, esortando a evitare qualsiasi azione che possa aumentare le tensioni nella regione. “Chiediamo a tutti gli attori di evitare qualsiasi azione che possa incrementare l’escalation e destabilizzare il Venezuela e l’area circostante”, ha affermato il portavoce dell’Onu Farhan Haq, evidenziando l’importanza di rispettare il diritto internazionale e la Carta delle Nazioni Unite.

Putin sente il presidente del Venezuela

Vladimir Putin ha avuto un colloquio telefonico con Nicolas Maduro. Il capo del Cremlino ha espresso “la solidarietà con il popolo venezuelano e ha riaffermato il suo sostegno al corso del governo Maduro, che è teso a proteggere gli interessi nazionali e la sovranità di fronte alla crescente pressione esterna”, recita il comunicato della presidenza russa, stando a quanto riportato dalla Tass. Durante la telefonata, “i due capi di Stato si sono scambiati le opinioni su un ulteriore sviluppo delle amichevoli relazioni tra Russia e Venezuela in linea con la partnership strategica e l’accordo di cooperazione entrato in vigore nel novembre di quest’anno”.

Le due parti hanno ribadito il loro reciproco impegno “per una consistente applicazione dei progetti congiunti in materia di commercio, economia, energia, finanza, cultura, assistenza umanitaria ed altro”.

La rivelazione di Machado

La leader dell’opposizione venezuelana Maria Corina Machado, insignita del premio Nobel per la pace 2025, ha temuto per la sua vita durante il suo viaggio segreto dal Venezuela alla Norvegia per ricevere il riconoscimento. Lo ha dichiarato lei stessa ai giornalisti incontrati a Oslo.


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