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Economia

Il relatore Damiani (Fi): “Sarà la manovra della responsabilità”

Oggi scade il termine per gli emendamenti: "Ascoltiamo tutti ma non cediamo su tasse e patrimoniale"

di Giovanni Vasso -


Sarà la manovra della responsabilità. Il senatore Dario Damiani (Forza Italia) è tra i quattro relatori al disegno di legge sul bilancio. Oggi, con la scadenza dei termini per la presentazione degli emendamenti l’iter parlamentare entra, davvero, nel vivo.
Senatore Damiani, che manovra sarà?
“Sarà una manovra responsabile. Responsabile per il Paese, per i conti e le finanze pubbliche. Questa sarà la linea: sarà un bilancio di grande responsabilità. Con questa quarta manovra, al terzo anno di legislatura, noi finalmente, e con un anno d’anticipo, usciamo anche dalla procedura Ue di infrazione sul debito. Ciò ci permetterà di poter liberare ingenti risorse e di rilanciare così, per il prossimo anno, tutta una serie di situazioni e progetti che saranno migliorativi per l’economia del Paese”.

Dal punto di vista parlamentare, che manovra sarà?
“Come è giusto, che sia, dopo l’approvazione in consiglio dei ministri, adesso è giunto il momento di andare a migliorare il progetto di legge di bilancio con degli apporti parlamentari. Quindi, da parte nostra di Forza Italia, ci muoveremo su tre direttrici. Casa, sicurezza e imprese. Per quanto riguarda la casa, la nostra posizione è chiara e resta la solita: niente nuove tasse. Alla luce di questo principio affronteremo la vicenda degli affitti brevi. Dunque la questione sicurezza. Abbiamo intenzione di presentare un pacchetto con tutta una serie di norme per il comparto. Le nostre proposte andranno dalla previdenza dedicata alle forze di polizia fino alla perequazione previdenziale, passando, inoltre, dall’idea di voler mettere un po’ di risorse per pagare gli straordinari e le nuove assunzioni. Infine, il terzo capitolo: quello dedicato alle imprese. Abbiamo, allo stato attuale, delle norme un po’ particolari. Mi riferisco alle questioni legate alla tassazione sui dividendi e al divieto di compensazioni Fisco-Inps. Questioni che rischiano di mandare un po’ in difficoltà professionisti e imprese e che puntiamo a risolvere in sede parlamentare”.

Un altro tema caro a Forza Italia è quello che riguarda il pluralismo e il sostegno all’editoria. Un argomento sempre più centrale nel dibattito, non solo italiano ma pure europeo, per un settore che concretizza la democrazia ogni giorno ma si ritrova a dover fare i conti con gravi problemi, a cominciare dalla concorrenza digitale degli Over the Top.


“Sì, anche questo è uno degli altri temi che porteremo in Parlamento. E prevediamo la possibilità di un incremento del fondo sul pluralismo, una misura per il credito d’imposta per l’acquisto della carta, un contributo per la digitalizzazione delle imprese radiofoniche. Abbiamo, insomma, anche proposte sui temi dell’editoria”.

Che tempi si prevedono?
“Il calendario prevede che si andrà in Aula il 15 dicembre, con l’obiettivo di chiudere la votazione per poi passare gli atti alla Camera”

Oggi alle dieci si chiudono i termini per presentare correttivi e proposte. Si parla ormai da tempo di una soglia di 400 emendamenti circa da annoverare come segnalati dai gruppi…
“Sì, lo si è stabilito in una riunione della presidenza della Commissione Bilancio del Senato con il ministro ai rapporti col Parlamento Luca Ciriani. Si tratta di un’iniziativa che punta ad agevolare i lavori e a mettere il Ministero dell’Economia e delle Finanze in condizione di poter preparare per tempo le relazioni tecniche a ciascun emendamento. Di emendamenti, infatti, ne verranno presentati a migliaia da parte di tutti i gruppi, successivamente sarà necessario farne un’indicazione più ristretta”.

Che clima vi aspettate in Parlamento dall’opposizione?
“Mi auspico, come sempre, un atteggiamento di confronto. Ascolteremo e valuteremo con attenzione gli argomenti che le opposizioni porranno nel dibattito. Così come è già accaduto in passato, se si parlerà di cose importanti e necessarie, siamo pronti a prestare attenzione e ascolto. Se però si continuerà a parlare di proposte come tasse e patrimoniale, su quello, noi rimaniamo chiaramente e sicuramente contrari”.

C’è anche un altro fronte aperto, quello della piazza e degli scioperi..
“Seguendo un copione che è ormai diventato un classico, la Cgil aveva proclamato lo sciopero ancor prima che la manovra fosse resa nota. Un atteggiamento, questo di Landini, più politico che sindacale. E che, di fatto, ha portato alla rottura dell’unità sindacale. La Cisl si muoverà diversamente, la Uil lo farà da sola”.

Tornando alla manovra della responsabilità: perché è così importante uscire dalla procedura per debito?
“Lo è perché, uscendone, il governo potrà liberare risorse e risparmiare cifre importanti, come quelle che oggi paghiamo sugli interessi per l’alto debito pubblico del nostro Paese. Una spesa che potremmo definire “inutile”. Una volta fuori dalla procedura, si potrà accedere a soldi e risorse che, finalmente “libere”, il governo, poi, potrà destinare per misure sicuramente più utili a favore delle famiglie e delle imprese”.


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