Politica

Ilaria Salis candidata? Sì, anzi no, il tormentone sinistro

di Domenico Pecile -


Da caso-politico-giudiziario a candidata alle elezioni europee? L’ipotesi – che riguarda Ilaria Salis, insegnante monzese di 39 anni, detenuta in Ungheria – è rimbalzata ieri dal sito del Foglio. Ma è stata dapprima smentita dal leader dei Verdi, Angelo Bonelli, nel corso di un’intervista rilasciata a L’aria che tira su La 7 e diverse ore più tardi anche dal leader di Sinistra italiana, Nicola Fratoianni. Che, pure a rimorchio di Bonelli, ha dichiarato con forza: “Leggo su Il Foglio – ha commentato – di un piano di Fratoianni per la candidatura di Ilaria Salis nelle liste di Alleanza Verdi e Sinistra: Non esiste nessun piano Fratoianni. Eviterei che su una persona nelle condizioni di Ilaria Salis si scatenasse un surreale dibattito mediatico che non l’aiuta certamente”. Eppure, sull’ipotesi candidatura era già intervenuto Gyorgy Magyar, l’avvocato 39enne dell’estremista italiana. E aveva avuto modo di precisare che in Ungheria l’immunità parlamentare scatta già dal momento della candidatura. Aggiungendo, tuttavia, di non sapere come fosse regolata la materia in Italia. La candidatura consentirebbe alla Salis di aggirare le normative ungheresi. Secondo il regolamento parlamentare europeo i suoi membri godono infatti di immunità e non possono dunque essere arrestati o sottoposti a restrizioni della loro libertà per tutta la durata del mandato, tranne nel caso che vengano fermati in flagranza di reato. Esiste inoltre un protocollo, entrato in vigore nel 2004, che stabilisce che i parlamentari che si trovano sul territorio di un altro Stato membro non possono essere detenuti né essere oggetto di procedimenti giudiziari. Dunque, un piccolo giallo che soltanto le prossime dovrebbe trovare soluzione. Ma l’ipotesi non è nuova. Come si ricorderà, l’idea di candidare la Salis era già stata caldeggiata dal Partito democratico a metà dello scorso mese di febbraio. La segreteria Elly Schlein aveva voluto incontrare il presidente Stefano Bonaccini per decidere in merito. Il partito si era infatti spaccato. Ai tanti favorevoli, capeggiati dal parlamentare Alessandro Zan, facevano da contraltare altrettanti contrari a quella che veniva giudicata una inutile e politicamente (e quindi anche elettoralmente) dannosa fuga in avanti. Questi ultimi, tra l’altro, erano dell’idea che non fosse il caso di farne un altro caso Tortora, candidato coi radicali. La Salis – stando al Foglio – sarebbe stata candidata nel Nord Ovest come capolista. La donna – che sempre stando a indiscrezioni avrebbe accettato l’ipotesi-candidatura – è detenuta in Ungheria perché accusata di avere partecipato a un’aggressione a un gruppo di estremisti di destra. Con gli altri avrebbe procurato alle vittime ferite guaribili in sette giorni. Quando era stata fermata dalla polizia, aveva con sé un manganello che, secondo la difesa, era solo per difesa personale, e avrebbe avuto anche un biglietto da visita di un avvocato, lo stesso che difende la banda del martello, un gruppo di estrema sinistra che dà la caccia ai neonazisti. Una volta libera potrebbe quindi affrontare le udienze in attesa delle decisioni dei giudici senza catene. Salis aveva rifiutato di patteggiare la pena a 11 anni di carcere.


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