Cultura & Spettacolo

INTERVISTA A GIULIO GRECO -“In Supersex ho messo a nudo un’anima sola”

di Nicola Santini -


Da 24 ore è un sex symbol ma ancora non se ne rende conto. Ha però messo in conto, l’eventualità che potesse accadere, quando nel giro di 24 ore dalla convocazione per il provino per Supersex ha messo le mutande migliori del corredo ed è volato a Parigi.
Nella storia ispirata alla vita di Rocco Siffredi, interpretato da Alessandro Borghi, lui è l’antagonista: Christoph Clark, mito del porno, francese, con un ruolo determinante nella biografia della star nostrana che ha riscritto le regole della produzione hard di diverse generazioni.
In questa serie sei con l’uomo del momento, Alessandro Borghi, di cui sei antagonista col tuo ruolo. Ti piacciono le sfide, si direbbe…
Molto. Moltissimo. Penso che il percorso della vita fino ad oggi sia stato pieno di sfide, alti e bassi e credo che il fatto di aver vissuto una gavetta lunga e tortuosa, e anche molto bella, mi abbia permesso di arrivare oggi qui con grande rispetto per il lavoro di attori come Alessandro Borghi e Jasmine Trinca e i grandi professionisti di questo set, ma anche con la consapevolezza di saper dare il mio contributo.
Com’era il clima sul set?
Stupendo, nonostante momenti con scene forti, per niente facili, era alla fine molto disteso. Grande merito ha avuto il ruolo della figura della Intimacy Coordinator sul set che ha aiutato parecchio.
Questa mi mancava.
Luisa Lazzaro, bravissima. Con lei riuscivamo a dare davvero il meglio dalle nostre sensazioni, senza sentirne il peso.
Ansia da prestazione ne hai avuta?
(Ride)No.
Sicuro?
No. A dire il vero c’è stata una scena che nella serie è assai ridimensionata nella quale giriamo nudi, in delle moto degli anni ’80, ricalcando un film dell’epoca, col freddo, in piena campagna, queste moto pesanti, vecchie, vestiti solo col casco e i camperos, per finire in una pozza d’acqua a fare sesso. Il tutto con centocinquanta persone che sembra che guardino solo lì. E’ stato, come dire…
La perdita della verginità?
Facciamo battesimo, dai.
Eravate tutti nudi.
Sì e quando ci siamo rivisti 6-8 ore vestiti, quasi non ci riconoscevamo: la nudità era il nostro abito. Difficile da spiegare.
Interpreti un personaggio che è ancora tra di noi. Vi siete conosciuti?
Persona stupenda, con una sensibilità e una timidezza che non mi sarei aspettato, si è confidato. Non è facile fare il suo lavoro. Ha ripercorso con me le sue difficoltà.
Ti avranno già detto che fisicamente non siete identici, ma vi somigliate per un non so che.
Gli attori interpretano, non duplicano. Di lui ho studiato le espressioni, i movimenti, il portamento. E alla fine mi sono sentito veramente lui.
Fossi stato brutto, però, non ti avrebbero preso.
Il provino l’ho fatto vestito.
Ti ha tentato l’opzione porno?
Grande responsabilità.
Questione di misure? Delle misure non mi lamento. La gente deve capire che il porno è fiction e il sesso a casa è altro. Dovrebbero sdoganare il sesso sugli schermi a scuola, che è diverso dal porno. Proprio per combattere complessi inutili.


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