Politica

“La Città Eterna mai così in basso Gualtieri diverso da Rutelli e Veltroni”

di Edoardo Sirignano -

GIANNI ALEMANNO PORTAVOCE COMITATO FERMARE LA GUERRA


“Pur essendo sporca e malridotta, Roma con Rutelli e Veltroni era ancora capitale della cultura. Adesso, invece, è tutto fermo. Sui rifiuti, da parte di Gualtieri, solo belle parole. Adesso intervengano governo e Regioni. Altrimenti rischiamo di perdere Expo e Giubileo”. A dirlo l’ex sindaco della capitale Gianni Alemanno.
Oggi è il Natale di Roma. Come è cambiata la città eterna da quando ha lasciato il Campidoglio?
La situazione è molto difficile sotto tutti i punti di vista. Sulla pulizia e sul funzionamento delle strade, ad esempio, vedo confusione. Per tutti i romani, è facile tracciare un bilancio su chi governa. Nonostante i tanti tentativi di demonizzare la mia Amministrazione, chi è venuto dopo ha fatto peggio. A dirlo i fatti. Sono le azioni a bocciare la sinistra.
Gualtieri, ad esempio, doveva risolvere il problema dei rifiuti…
Bisogna dargli il merito, e ciò deve essere riconosciuto all’unanimità, di aver lanciato la questione dell’inceneritore. Si tratta certamente di un atto di coraggio, venendo da sinistra. Il vero problema è che sono solo belle parole. Dopo un anno dalla proposta, quando era stato detto che era tutto ok, non vedo nulla, a parte i soliti slogan.
Quanto è importante l’investimento?
È fondamentale per la capitale. Altrimenti,  ci sarà un’emergenza peggiore di quella di Napoli.
Le strade della città, però, da tempo sono piene di immondizia…
La crisi a Roma è iniziata quando Marino ha deciso di chiudere il sito di Malagrotta, senza avere un’alternativa.
Non le sembra strano che quella sinistra che prima diceva “no” a ogni impianto, adesso si batta per la loro realizzazione?
È stata la realtà a imporre un cambio di vedute. Quando hai l’immondizia per strada, non puoi fare troppa retorica. Sei in ginocchio. Gli impianti devono essere fatti, senza se e senza ma.
Quale l’approccio, invece, rispetto ai grandi eventi? Ai tempi del Campidoglio, ha ricevuto non poche critiche sulle Olimpiadi…
Ne ho avuto tantissime, pur trattandosi di un’opportunità. Il Coni ha provato a riproporle durante il mandato della Raggi. Sarebbe stata una grande occasione per Roma. Il Giubileo è certamente un evento importante, ma deve essere fatto bene. Nonostante manchino solo due anni, vedo solo uno sforzo da parte del Vaticano.
L’Amministrazione Comunale come si sta comportando?
Ci troviamo di fronte al nulla più totale! Vedo solo qualche comunicazione sulla candidatura a Expo, tra l’altro posta nel peggiore dei modi. Bambini che trattano i monumenti come se fossero giocattoli non è il miglior biglietto da visita per una storia millenaria. Roma dovrebbe comunicare al mondo radici e tradizione.  L’Expo di Roma dovrebbe avere uno slogan in latino e non in inglese. Questi sono i momenti in cui la globalizzazione dovrebbe essere dominata dall’identità.
Meloni, insieme al Vaticano, può ancora prendere il pallino del gioco e avviare una sorta di piano parallelo per fare in modo che il Paese non perda l’ennesimo treno dello sviluppo?
Più che Meloni, che ha altri guai per la testa, dovrebbe essere protagonista la Regione, guidata da una persona conosciuta nel mondo come  Rocca. Stiamo parlando del presidente internazionale della Croce Rossa. Ha tutta la credibilità per sostenere il Vaticano. Mi auguro che già dalla prossima riunione possa esserci una cabina di regia diversa, che i Ministeri prendano il coordinamento.
La storia insegna che i grandi eventi non possono riuscire se non c’è un governo forte a supportarli?
Possono essere, al contrario, un boomerang. Se un grande evento non viene organizzato bene, diventa una tragedia. Ecco perché bisogna stare molto attenti. Servirebbe andare oltre gli steccati dei partiti e fare in modo che lo stesso Gualtieri faccia al meglio la sua parte.
Andare avanti col suo metodo di lavoro, intanto, sta portando la capitale nel baratro…
Il centrodestra deve iniziare innanzitutto a svolgere il suo compito. L’opposizione, al momento, si vede poco tra i banchi del Campidoglio.  Bisogna ripartire dai contenuti.
Ha mai pensato di ricandidarsi a sindaco?
Penso di aver già dato! La mia esperienza, però, resta a disposizione. Ho sostenuto una civica per Rocca alle ultime regionali. Grazie al nostro supporto, c’è stata l’elezione di Luciano Crea. Sarà il presidente della commissione cultura. Puntiamo molto su di lui per dare un impulso rispetto a un tema cardine per la ripresa. Zingaretti aveva addirittura abolito l’assessorato competente.
Il lavoro di Alemanno, in merito alla valorizzazione del patrimonio, è stato riconosciuto da tutti, senza alcuna esclusione di colore….
Sia sul versante della valorizzazione del patrimonio storico-archeologico, che su quello delle iniziative, ci siamo distinti per importanti investimenti. Penso al secondo polo turistico di Roma, al piano strategico. Mi dispiace soltanto che un lavoro, durato cinque anni, sia stato buttato dalla sera alla mattina, senza pensarci troppo. Marino ha commesso un grave errore. La città, in tal senso, è ferma da tempo. Le amministrazioni di Rutelli e Veltroni, pur non curando le strade e facendo zero manutenzione, sul versante della cultura, si sono distinte per aver fatto qualcosa. Adesso, invece, è tutto fermo. Salire sul Campidoglio è certamente l’incarico più difficile dal punto di vista istituzionale. Ciò, però, non deve essere un alibi per Gualtieri, che sta  facendo davvero pochissimo.

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