La Corte Suprema del Michigan dà ragione a Trump
epa10218852 Former US President Donald Trump addresses the crowd at a Save America rally at the Macomb Community College, Sports & Expo Center in Warren, Michigan, USA, 01 October 2022. Trump is holding rallys for congressional candidates he supports in the run-up to the mid-term elections. EPA/JOSE JUAREZ
La Corte Suprema del Michigan si è rifiutata di ascoltare l’appello degli elettori che vogliono squalificare Donald Trump dalle primarie presidenziali del prossimo anno. Sulla scia della decisione della Corte Suprema del Colorado,. altri Stati hanno cercato di invocare la clausola della Costituzione degli Stati Uniti che rende incandidabile chiunque sia coinvolto in un’insurrezione. Il coinvolgimento in questione è quelli di Trump nelle rivolte che hanno portato all’assalto di Capitol Hill del 2021.
Pochi giorni fa il Colorado, per primo, ha dichiarato il tycoon non idoneo alla corsa per la presidenza. Questa piccola grande vittoria di Trump in Michigan è in realtà molto importante poiché lo Stato è considerato un campo di battaglia chiave nelle elezioni generali del 2024.
I tribunali di grado inferiore del Michigan hanno respinto il caso per motivi procedurali e non hanno voluto esaminare se la rivolta del Campidoglio si qualificasse effettivamente come un’insurrezione ai sensi della legge e l’eventuale ruolo di Trump in essa. Il giudice della Corte Suprema Elizabeth Welch ha motivato la decisione spiegando che le leggi del Michigan sono diverse da quelle del Colorado.
Trump ha celebrato la notizia su Truth Social, definendo l’appello contro di lui una “patetica mossa per manipolare le elezioni”. Questa sentenza fa sì duque che il suo nome comparirà nel ballottaggio per le primarie repubblicane che si terranno il prossimo 27 febbraio.
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