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La Napoli che sale: Gallo firma il suo primo film sulle orme di Eduardo De Filippo

di Marco Montini -


Il racconto di Eduardo De Filippo e del suo impegno con i ragazzi di Nisida. Una storia che rende omaggio al Teatro e al suo potere salvifico. Un’opera che in pochi conoscono e che per questo andava raccontata. Ma anche un film che narra una storia di detenzione sì, ma in primis di redenzione sociale in una Napoli non stereotipata ma appassionata, bella e ottimista. Anche e soprattutto questo è “La Salita”, la nuova fatica cinematografica di Massimiliano Gallo – solitamente attore ma al suo debutto alla regia con la sua opera prima -, prodotta da Panamafilm, F.A.N. con Rai Cinema, con il contributo di Direzione Generale Cinema e Audiovisivo, Film Commission Regione Campania, e distribuito dalla Fandango.

La presentazione del film e i protagonisti

La presentazione del film – nell’ambito del Prix Italia, la rassegna internazionale promossa dalla Rai – ha aperto “Napoliwood”, una due giorni dedicata al cinema, e si è svolta mercoledì scorso nella affascinante location dell’American Hall, cinema chic nel cuore del Vomero, alla presenza del presidente di Rai Cinema, Nicola Claudio, e del Cast quasi al completo: in prima fila Roberta Caronia (Beatrice), Alfredo Francesco Cossu (Emanuele) – i due protagonisti -, un bravissimo Mariano Rigillo (Eduardo De Filippo), e il sassofonista Enzo Avitabile, autore della colonna sonora del film.

Il Cast

Nella squadra anche gli attori Greta Esposito, Maria Bolignano, Antonella Morea, Gea Martire, Angela De Matteo, Lucianna De Falco, Stefania Blandeburgo, Marianna Mercurio, Gennaro Di Biase, Diego D’Elia, Alessandro De Renzi, Manuel Mazia, Francesco Piccirillo, Luisa Esposito, Ludovica Ferraro, Marisa Carluccio, Eleonora Vanni. E con Gianfelice Imparato (Direttore del carcere), Maurizio Casagrande (Carlo Croccolo), Francesco Siciliano (Sindaco Valenzi), e Massimiliano Gallo (Emanuele adulto).

La storia del film

Ma quale la sinossi de “La Salita”? Ispirato ad una storia vera, siamo a Napoli. 1983. A causa di alcune lesioni dovute al bradisismo il carcere femminile di Pozzuoli viene chiuso e le detenute smistate provvisoriamente in altre strutture. Alcune di queste vengono momentaneamente ospitate presso il carcere minorile di Nisida, che all’epoca è solo maschile. In quello stesso periodo Eduardo De Filippo, nominato Senatore a Vita, sorprende l’aula e i colleghi di Palazzo Madama, facendo un discorso di insediamento tutto orientato a favore dei ragazzini reclusi nel carcere minorile di Nisida e nel Filangieri. Va più volte in visita a Nisida, contribuisce alla ristrutturazione del teatro del carcere, disegnandone la nuova struttura di suo pugno. Impianta nel carcere una scuola di scenotecnica e una di recitazione, invia gli attori della sua compagnia per mettere in scena quello che sarà il primo spettacolo teatrale in un Istituto Penitenziario Minorile italiano. Da queste due storie vere, e dall’incontro fra un giovane detenuto di Nisida e una detenuta del femminile di Pozzuoli, che vivono insieme per la prima volta l’esperienza del teatro, prende le mosse questo film, che mescola realtà e fantasia, personaggi reali e personaggi inventati, per costruire un grande affresco di sentimenti e passioni, ambientato nel carcere minorile di una Napoli di 40 anni fa, lontana e diversa ma in fondo anche molto simile a quella di oggi.

Il riscatto sociale

“La Salita – ha detto un emozionato e bravissimo Massimiliano Gallo, che all’American Hall ha fatto gli onori di casa – è un film che non vuole raccontare la detenzione, ma lo stato d’animo, le emozioni, quello che si prova a stare nel carcere di Nisida senza raccontare perché si sta nel carcere di Nisida”. E la salita sta proprio lì, nel riscatto sociale dei suoi protagonisti e di una Napoli complessa ma gagliarda, verace ma nobile, che sa innovare e innovarsi. E nel ricordo fulgido di uno straordinario Eduardo De Filippo. Un film da vedere e rivedere, nelle sale dal prossimo febbraio.


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