Attualità

La sfida della cybersecurity contro la criminalità organizzata

Il conflitto in Ucraina, la guerra a Gaza, gli attacchi in Iran chiedono un cambio di passo nelle politiche di sicurezza e difesa

di Giuseppe Tiani -


LA NOSTRA SICUREZZA La sfida della cybersecurity contro la criminalità organizzata

L’Italia è affetta da una significativa mutazione dei valori sociali, dei suoi costumi e dal declino delle sue tradizioni, anche la fede millenaria è contaminata dalla volgarità della caducità della modernità. Il modello occidentale è in crisi, il crollo delle ideologie, la precarietà del lavoro, i fenomeni migratori di massa e l’uso indiscriminato e del web hanno posto i Governi difronte a interrogativi complessi. Obbligando le istituzioni a vigilare sulla relazione intrinseca tra società, economia, sicurezza pubblica, processi democratici e i diritti civili e umani. Lo scontro politico dai tratti demagogici o populistici, fa emergere improvvisazione rispetto al valore e alla funzione della sicurezza, e va contenuto in un alveo fisiologico di confronto per garantire la stabilità del paese, il cui presupposto e la sicurezza pubblica e non altro. Un sistema economico industriale più è sicuro e stabile produce effetti positivi sull’assetto sociale, perché garantisce il benessere dei cittadini e offre opportunità per contrastare le diseguaglianze. Lo scontro tra i poteri dello Stato, e il reciproco tentativo di delegittimazione di maggioranza e opposizione ha incrinato la credibilità delle pubbliche funzioni e il delicato equilibrio della Repubblica. Peraltro, in un contesto geopolitico che richiede protezione e sicurezza, aspetti sentiti dalla maggioranza della popolazione più silenziosa e non solo quella chiassosa e pretestuosa.

Il conflitto in Ucraina, l’atto terroristico di Hamas ai danni dello Stato di Israele, la violenza esercitata nella striscia di Gaza, il conflitto arabo israeliano e da ultimo la guerra con l’Iran, hanno segnato momenti di frattura che impongono un cambio di passo delle politiche di sicurezza e difesa. Non sfugge che le citate crisi e guerre, sono concime per la propaganda islamica più radicale e violenta, che ha aumentato le insidie i rischi e i costi della pubblica sicurezza. Poi bisogna confrontarsi con lo sviluppo e l’uso dell’intelligenza artificiale e degli algoritmi quantistici cifrati, che possono aggredire e compromettere la sicurezza dei nostri sistemi di protezione, aumentando le criticità dei modelli di prevenzione e repressione.

Le nuove guerre e il ruolo della cybersecurity nella lotta alla criminalità internazionale

I nuovi domini e lo spionaggio cibernetico sono una realtà, che si muove non solo nello spazio e nei campi elettro magnetici ma anche nelle profondità del mare, la corsa verso i ghiacciai della Groenlandia sono un esempio, mentre la nostra dimensione cyber mostra lacune. Di contro, quanto accaduto in Puglia con l’omicidio del brigadiere capo Legrottaglie, è una drammatica manifestazione di fenomeni endemici del crimine diffuso, mentre il crimine organizzato fa registrare la nuova frontiera di matrice etnica, che non può e non deve essere sottovalutato. Tra i fenomeni eversivi più preoccupanti rientra certamente il terrorismo confessionale, che è molto pericoloso, considerata l’organizzazione molecolare dei suoi adepti che non hanno direzione strategica; quindi, più complesso da prevenire e contrastare per il profilo transazionale e l’uso massiccio del dark web.

Gli interessi del paese devono essere tutelati dalle forze di polizia e di sicurezza della Repubblica, evitando commistione, improprie sovrapposizioni e tracimazione delle funzioni e mission, ma in un paese ove una parte della politica e la poca sensibilità d’istituzioni strategiche sono inclini a mostrare vicinanza e autentico sostegno alle forze di polizia, il compito è arduo. Le contraddizioni del paese su temi sensibili e divisivi sono emerse nei giorni alle nostre spalle a seguito dell’omicidio del brigadiere Legrottaglie e dell’avviso di garanzia ai due poliziotti, che hanno arrestato e ferito mortalmente in un conflitto a fuoco uno dei due criminali.
Le pratiche investigative tradizionali non bastano più – Ma la sfida al crimine non passa più soltanto dalle pratiche investigative tradizionali e del controllo del territorio della polizia, ma anche dallo spazio immateriale della cyber investigation, considerato che la criminalità organizzata trasnazionale è in grado di disporre di proprie piattaforme di comunicazioni globali criptate. Quindi i modelli organizzativi delle forze di polizia ed in particolare della polizia di stato devono essere sempre più agili e rapidi nell’aspetto operativo, valorizzando formazione, competenze culturali e generazionali per la gestione delle tecnologie e i suoi processi, ponendo a sistema il valore del partenariato e la ricerca dell’industria privata più all’avanguardia. Il contrasto all’evolute e ibride forme di criminalità dell’era digitale, domani saranno già superate dall’era quantistica. Bisogna investire nel comparto della sicurezza garantendo dignità e tutela ai poliziotti, evitando di esporli ad ogni piè sospinto al pubblico ludibrio e a procedure giudiziarie invasive, questo non vuol dire che i poliziotti debbano essere immunizzati o impuniti se abusano con dolo dei propri poteri, ma la mancanza di credo nella funzione e opera delle forze di polizia porta scollamento, e un processo di regressione dei diritti dei cittadini e dei poliziotti.


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