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LIBERALMENTE CORRETTO – Il sostituto del Padreterno

di Michele Gelardi -

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Bisognerebbe aggiungere una postilla alla celebre frase di Antonio Martino, ripresa nel libro di Nicola Porro: “il Padreterno è liberale”, ma chi lo vuole sostituire non lo è affatto. Il primo ci ha lasciato la possibilità di sbagliare, in virtù del libero arbitrio; il secondo si preoccupa tanto di noi, da dirigere i nostri passi, riducendo o eliminando del tutto la nostra possibilità di sbagliare, insita nella libertà. All’idea del Dio creatore e pantocratore si associa necessariamente l’accettazione del suo creato e delle sue creature, con le imperfezioni connaturali; al suo sostituto si associa necessariamente la ricerca della perfezione su questa terra, nella quale si suppone esaurirsi l’interezza dell’esistenza.

Il perfettismo è il nemico principale della libertà, perché alla possibilità dell’errore sostituisce la necessità della scelta giusta, essendo una sola la strada che conduce al risultato voluto. Mentre il contenuto dottrinario del liberalismo si può ridurre al postulato di fondo del libero arbitrio dell’uomo, tutte le varie declinazioni dell’ideologia perfettista convergono infine sul sacrificio della libertà, in nome dell’uniformità. L’uomo per sua natura aspira all’assoluto; se il suo orizzonte non trascende la sfera terrena, è su questa terra che deve cercare il suo traguardo di perfezione; ed è l’autorità politica che deve condurre la società a quel traguardo. La conduzione ovviamente non può che essere autoritaria, perché tutti gli uomini devono collaborare a raggiungere il fine. Cosicché la supposizione di Dio difende gli uomini dagli abusi dell’autorità politica, proprio per il fatto che la perfezione viene rinviata alla dimensione ultraterrena e l’autorità politica non è legittimata a cercarla in terra. Ovviamente il ragionamento è valido, sempreché il sostituto non agisca in nome del sostituito, giacché la santa alleanza tra il potere temporale e quello spirituale limita ulteriormente gli spazi della libertà umana. Comunque nell’area culturale occidentale dei nostri tempi, il vero pericolo non è la dittatura teocratica; il potere non cerca tanto la legittimazione divina, quanto quella “scientifica”.

Bill Gates, leader mondiale degli apprendisti stregoni, avendo già contribuito a salvare l’umanità dalle pestilenze del virus cinese, si cimenta oggi nell’arduo compito di salvare la terra dal cataclisma del riscaldamento globale. Gli risulta, per “scienza” acclarata, che i raggi solari siano di grave disturbo al clima terrestre, sicché vuole creare ad hoc una spessa coltre di nuvole, che possa frenare l’aggressività del sole. Con le “gatesparticelle” appositamente disperse nella stratosfera, la terra potrà infine essere salvata! Supponiamo pure che la strada sia quella giusta. Dimentichiamo per un attimo che la vera scienza non è dogmatica, ma nasce dal confronto e dalla possibilità di confutazione. Ammettiamo pure che i dati del supposto riscaldamento globale, non si sa come reperiti, non siano stati taroccati dai signori “scienziati” Phil Jones e soci; il climategate non abbia avuto luogo; IPCC e ONU siano le nuove vestali, sacerdotesse-custodi della sapienza universale. Chiediamoci solamente cosa ne sarebbe della libertà umana.

Ipotizzato il global warming di origine antropica, ogni anthropos è necessariamente considerato responsabile pro quota del cambiamento climatico (ad eccezione dei cinesi); pertanto dovrebbe contribuire personalmente a comprimere le emissioni di Co2 ed esibire il greenpass certificativo. Lo splendido sistema, che ci ha consentito di superare brillantemente la catastrofe umanitaria del Covid, dovrebbe essere utilizzato per impedire il collasso del pianeta. D’altronde il pass, chiamato green in anticipo, si ritroverebbe d’incanto il nome giusto al momento giusto, relazionandosi al futuro green del nostro pianeta. Gli stregoni ovviamente presterebbero la loro consulenza a titolo gratuito; al massimo gli Stati dovrebbero rimborsare loro le spese sostenute; proprio come fatto con Big Pharma in tempi di Covid. Il piccolo dettaglio che i finanziatori dell’OMS avessero corpose cointeressenze nell’affare dei vaccini, nulla toglie alla loro benemerita filantropia; e ugualmente nulla cambierebbe nel prossimo affare delle “gatesparticelle”, per le quali gli uomini sarebbero chiamati a sacrificare la loro libertà. A questo punto, tuttavia, sorge spontanea una domanda: non è meglio tenerci il nostro Dio creatore e pantocratore, piuttosto che sostituirlo con gli stregoni miliardari, disinteressati benefattori dell’umanità intera?
Vonsilenzio.


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