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L’ingrandimento

di Redazione -


La guerra di Arcore e la finta conversione di Pascale

Le donne del Cav sono la rappresentazione plastica di come il tempo passi anche per Silvio. Se fino a qualche tempo le stanze di Arcore avevano come regina Francesca Pascale, nuovo volto del mondo Lgbt, adesso sono sotto l’incontrastato dominio di Marta Fascina, per molti la “suorina senza tonaca”.
L’unica similitudine tra le ultime due compagne di Berlusconi è la smisurata voglia di far parlare di sé o meglio ancora di non restare all’ombra del famoso marito. L’antico detto, d’altronde, predica: “dietro un grande uomo c’è sempre una grande donna”. Ecco perché le “morose” dell’ex premier entrano come cortigiane e diventano leonesse, protagoniste di congiure, intrighi di palazzo ed epurazioni.

L’estroversa francesca

Partiamo dal penultimo flirt dell’ideatore del centrodestra. La partenopea, dopo aver fatto la cameriera, venduto le automobili, partecipato a diversi concorsi di bellezza che le consentono di diventare il volto dell’emittente locale Telecapri, fa il tredici della vita incontrando il capo degli azzurri. In qualche mese lo conquista, fino a diventare nel 2011 “la fidanzata del presidente”. La relazione dura circa 9 anni. In questo periodo, la napoletana crea una vera e propria rete di potere. Disegna un partito nel partito. Non basta neanche la fine della “preziosa” relazione, a togliere dalla scena l’esuberante Francesca. Dopo aver reso pubblica la sua omosessualità e aver sposato la cantante Paola Turci, diventa, a suon di dichiarazioni, icona indiscussa della comunità Lgbt. Non a caso è tra le prime a scendere in piazza per protestare contro lo stop alla registrazione all’anagrafe dei figli di coppie omogenitoriali, voluto dal governo Meloni. Si dice che voglia addirittura fondare un proprio movimento, magari a sostegno della Schlein, a cui promette consensi in vista delle politiche. Una cosa è certa, Pascale è una garanzia per vincere o meglio ancora per creare solidi apparati. Conta poco se adesso qualcuno la chiama la nuova Concia, mentre un tempo organizzava festini a Palazzo Grazioli. L’estroversa Pascale è come i gatti: ha sette vite. Non basta neanche il veto di casa B. a tenerla lontana dai grandi palazzi della politica capitolina.

La silenziosa marta

Al centro delle cronache, c’è anche l’attuale fiamma di Silvio. Stiamo parlando di Marta Fascina. Entrata nel cerchio magico tramite Galiani e il Milan, riesce prima a farsi eleggere a Portici, dove ruba il seggio a una tale Nunzia De Girolamo e poi a Marsala, senza averla neanche visitata. Il 19 marzo 2022 riesce a toccare il cielo con un dito: sposa il Cav, davanti alla sua corte, in una cerimonia priva di valore legale. A differenza di Pascale, la 33enne si distingue per un carattere introverso. La nuova first lady è silenziosa, cattolica convinta, ma allo stesso tempo fine stratega. Doti, che le consentono, in pochi mesi, quanto non era riuscito a chi l’aveva preceduta: conquistarsi la fiducia della sacra famiglia di Arcore e della tanto temuta Marina. Non è un caso che nelle ultime ore, insieme a Pier Silvio e alla presidente di Fininvest, è proprio la bionda deputata a guidare la virata meloniana. Quest’ultima, infatti, avrebbe avuto il delicato compito di mettere in disparte l’ex amica e consigliera particolare del Cav Licia Ronzulli, negli ultimi mesi spina nel fianco per FdI. Sarebbe stata proprio colei che viene soprannominata la “bambolina” ad escluderla dal compleanno di Salvini e a inserirla nell’elenco degli indesiderati. Si vocifera che la compagna voglia addirittura creare una sua corrente, guidata dai fedelissimi Sorte e Benigni. Grazie al patto con Giorgia, verrebbe alla luce un nuovo corso, dove il faro è uno solo: la moglie di Silvio.

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