Politica

L’INTERVISTA – L’ex ministro Giovanardi: “Hamas, come Hitler, vuole distruggere un popolo. L’Occidente così aiuta chi vuole annientare Israele”

di Edoardo Sirignano -

Carlo Giovanardi durante la conferenza stampa sull'adesione dei Popolari Liberali alla Lista Fontana Presidente per le prossime elezioni regionali presso la Copernico Blend Tower a Milano, 11 gennaio 2023.ANSA/MOURAD BALTI TOUATI


“Hamas, come Hitler, vuole distruggere un popolo. L’Occidente così aiuta chi vuole annientare Israele”. A dirlo l’ex ministro Carlo Giovanardi (Popolo e Libertà).

Rispetto alla vicenda mediorientale, si ritrova con l’ultima posizione del nostro Parlamento?

Non tiene conto della realtà. Tra i primi punti dello statuto di Hamas c’è la totale distruzione di Israele e dei suoi abitanti. Sei milioni di ebrei al tempo di Hitler finirono nelle camere a gas. In quell’occasione, però, americani e russi arrivarono a Berlino e andarono a prendere il fuhrer nel suo bunker. Dovevano fermarsi ai confini della Germania solo perché c’erano vittime civili? Pur essendoci stati milioni di morti civili, la missione per liberarci dal nazifascismo è stata portata a termine. Mi chiedo, dunque, come sia possibile che senza che Hamas rinunci al suo progetto, si possano dare responsabilità a chi governa Gerusalemme.

Si può fare anche un esempio che tocca da vicino il nostro Paese…

Nel momento in cui i liberatori sono arrivati in Italia venivano visti come nemici dai fascisti, che dipingevano gli americani come oggi qualcuno fa con gli israeliani. C’era una propaganda simile a quella attuale. Per fortuna, siamo stati liberati dal nazifascismo.

Come deve comportarsi, allora, l’Occidente?

Grande pietà per quello che sta succedendo ai civili di Gaza, così come per gli italiani morti sotto i bombardamenti alleati nella seconda guerra mondiale. Detto ciò, non bisogna dimenticare che gli israeliani stanno lottando per la loro esistenza. Se Hamas sopravvive prenderà vigore il fanatismo islamico, che è un pericolo per tutto il pianeta, non soltanto per gli israeliani. Come si fa a giocare sulla pelle di un popolo? La colpa di quanto accade a quelle latitudini è solo dei terroristi. Netanyahu sta lottando contro chi lancia razzi sulle case dei suoi cittadini ed il 7 di ottobre ha fatto a pezzi tutti gli uomini, donne e bambini che ha potuto raggiungere. Voglio aggiungere un’altra annotazione tutta italiana per capirci meglio.

Quale?

Le brigate rosse e la mafia dovevamo combatterle o farci un accordo temendo le loro rappresaglie? La logica adottata contro quelle forme di terrorismo e delinquenza perché non deve valere oggi per gli israeliani ?

Cosa ne pensa, invece, di una comunicazione che mette al centro la parola genocidio?

Si sta ripetendo quanto accaduto in Ucraina. C’è una propaganda filorussa che inquina tutto. Anche in quel caso si è tentato di far passare l’aggressore, Putin per l’aggredito. L’unico genocidio che conosco, in questo caso, è la Shoah. Il 7 ottobre abbiamo visto donne e bambini sgozzati e violentati solo perché erano ebrei. Troppo spesso si utilizzano parole sbagliate. A Gaza è in corso una terribile guerra di difesa che purtroppo comporta vittime. Bisogna fare di tutto per evitarle, allo stesso tempo non possiamo permettere lo sterminio di massa degli ebrei.

Se i terroristi, però, si nascondono dietro le scuole, come comportarsi?

Come si è fatto con l’Italia di Mussolini e con la Germania di Hitler. La Germania nazista, per conquistare quello che riteneva essere il suo spazio vitale, ha ucciso milioni di persone e sterminato sei milioni di ebrei. Se non si fa nulla gli ebrei torneranno nel mirino di chi vuole annientarli. Questa è l’unica realtà. Perché l’opinione pubblica internazionale non fa pressioni su Hamas affinché riconosca lo Stato di Israele?

Non si rischia, intanto, di compattare quel mondo arabo, che in passato certamente non spendeva parole d’amore verso l’Occidente?

L’altro giorno c’è stata la giornata del ricordo. 350mila profughi dalmati e istriani non li abbiamo tenuti al confine, né chiusi per sempre in baracche col filo spinato per alimentare terrorismo antijugoslavo, ma accolti in Italia. In questo caso stiamo parlando di 2 milioni di palestinesi. Il mondo arabo è enorme. Perché non li accoglie temporaneamente? Perché l’Egitto ha i confini chiusi? Dove è la solidarietà araba di cui parla una certa politica?

Se non viene sconfitta del tutto Hamas, può ricominciare la stagione degli attentati?

Non è mai finita. Con il terrorismo, Ustica docet, facemmo una sorta di accordo. Il lodo Moro prevedeva che si facevano passare armi in Italia per attaccare Israele per la semplice paura di ritorsioni. La domanda, però, che mi pongo, è la seguente: dobbiamo vendere, per l’ennesima volta, un popolo solo perché abbiamo paura? Quei fanatici, d’altronde, ci hanno preso in giro. Altrimenti non ci sarebbero stati Charlie Hebdo, Bataclan , Madrid e, ricordo, l’ attentato alla Sinagoga di Roma. Un tumore deve essere estirpato senza esitazioni, altrimenti risorgerà, ci saranno nuovi attacchi e l’Occidente, purtroppo, sarà artefice del proprio declino.


Torna alle notizie in home