Ambiente

Lo Shark Diving: fra emozioni e rischi

di Giada Balloch -


L’odore salmastro dell’oceano, la brezza marina che accarezza il viso e l’adrenalina che cresce nell’attesa: lo shark diving è un’esperienza avvincente che permette agli amanti dell’adrenalina pura di contemplare da vicino uno dei predatori marini più temuti e affascinanti. Un’opportunità unica per immergersi in acque profonde insieme agli squali e la possibilità di interagire con loro in modo sicuro. Una realtà inoffensiva per educare le persone e sfatare i miti, che ha guadagnato in breve tempo popolarità in tutto il mondo.

Gli amanti dell’ecoturismo vedono nel diving un modo per promuovere la conservazione di questi animali e del loro habitat. Gli istruttori subacquei specializzati infatti organizzano escursioni che impongono importanti regole e forniscono attrezzature adeguate per mantenere un ambiente rispettoso per tutti i partecipanti, sia umani che non. L’ecosistema marino è delicato e l’interazione umana può avere un impatto significativo sulla sua biodiversità. Le location più celebri per questo tipo di immersione sono numerose e spaziano dalle calde acque dell’Australia ai mari cristallini delle Hawaii. Alcune tra le più famose destinazioni includono la Gabbia degli Squali a Isla Guadalupe in Messico, dove i subacquei possono immergersi all’interno di una gabbia protettiva per osservare da vicino i grandi squali bianchi, che possono raggiungere i 7 metri di lunghezza. Una protezione però non è sempre necessaria durante le immersioni, talvolta è uno strumento per far incuriosire ancora di più gli squali, per avvicinarli ad ispezionare gli oggetti vicini come corde o boe.

Al largo delle coste delle isole Fiji, è invece possibile nuotare con gli squali tigre mentre nelle Bahamas è frequente l’incontro con gli amichevoli squali nutrice. La regola è una soltanto: maggiore la biodiversità marina della zona, maggiori le chance di sceglierla. Avvicinarsi a diverse specie di squali è un obbiettivo di molti turisti, intenzionati a girare gli oceani alla ricerca non solo del possente squalo martello ma anche dell’elegante squalo blu, (entrambi abitanti dell’Atlantico). Ciascuna di queste mete offre uno spettacolo senza eguali, ma è cruciale tenere a mente i rischi coinvolti, tenendo a freno le emozioni e prestando la necessaria attenzione. È fondamentale ricordare che gli squali sono animali selvatici. In quanto predatori, rispondono agli stimoli esterni e naturali in modi che possono essere altamente difficili da prevedere. Ad ogni modo è sbagliato averne una paura “mortale”. Ironicamente, confrontando le statistiche sulle morti per attacchi di squalo e quelle causate dalle noci di cocco cadenti, emergono interessanti disparità. Una media di circa 10 decessi all’anno contro ben 150. Non esiste modo migliore per dimostrare come le paure spesso non siano proporzionate al reale rischio. Per affrontare possibili incidenti, è essenziale partecipare a immersioni guidate da professionisti e rispettare rigorosamente le istruzioni fornite.

La formazione è fondamentale per i subacquei che desiderano praticare lo shark diving poiché consente di acquisire le competenze necessarie per leggerne il comportamento e reagire in modo appropriato in situazioni di emergenza. Morsi, collisioni e reazioni imprevedibili possono verificarsi, nonostante tutte le precauzioni. Spesso la troppa curiosità può sfociare in un morso alla pinna oppure in più scontri con le loro. Dopotutto non avendo braccia, l’unico modo per cercare un contatto con lo strano individuo mascherato sott’acqua è nuotarci contro. Lo shark diving rappresenta un’incredibile e straordinaria avventura per i subacquei interessati ad esplorare il regno degli squali. Con la giusta formazione, il rispetto per l’ambiente marino e la propria sicurezza è in assoluto la migliore occasione per consentire agli amanti del mare per conoscere una delle creature più enigmatiche dell’oceano.


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