Attualità

Lo squalo, l’attacco e i danni della disinformazione

di Giada Balloch -


Terrore sulla spiaggia di Hurghada, Egitto. La ripresa shock di un cittadino russo mangiato da uno squalo. Un tranquillo giorno di villeggiatura si è trasformato in un incubo per Vladimir Popov, di soli 23 anni, quando uno squalo tigre lo ha trascinato sott’acqua davanti agli occhi increduli e spaventati dei turisti. Un autentico shark attack che si è verificato l’8 Giugno. L’imprevedibile attacco che non può essere definito incidente. L’eccezione alla regola. Contrariamente a quanto spesso mostrato nei film, gli attacchi degli squali sono generalmente incidenti veri e propri, che non portano mai al consumo di carne umana, (non inclusa nella loro dieta).

Questi squali sono spesso definiti “rogue shark” o “squali anomali” da molti. In questo specifico caso si è trattato di uno squalo tigre. Questa specie è considerata un predatore opportunista con una dieta estremamente varia. Incontrarli lungo la costa, anche vicino alle spiagge, è del tutto normale. In Florida, ad esempio, molti filmati mostrano nuotatori che interagiscono a breve distanza dagli squali tigre. Attraverso l’autopsia al corpo dello squalo, è stato confermato inoltre che si trattava di una femmina incinta, lunga meno di 3 metri. Le prove indicano che lo squalo ha effettuato morsi predatori sulla vittima in più occasioni, consumando diverse parti del suo corpo. Non sono state trovate altre fonti di cibo nello stomaco della femmina, tranne le parti mancanti del corpo della vittima (la testa e le braccia).

La teoria della fame potrebbe essere un’importante possibilità da considerare per provare a dare un senso alle azioni dell’animale. In più la sua presenza nell’area dopo l’accaduto non implica che fosse in attesa di altri potenziali nuotatori da attaccare. È importante evitare interpretazioni eccessivamente speculative, come quelle presenti in “Lo squalo”. È fondamentale analizzare gli incidenti con distanza e moderazione, evitando conclusioni affrettate. Gli attacchi di squali tigre lungo le coste sono fenomeni globali che si verificano in diverse parti del mondo, come Hawaii, Australia, Florida, Caraibi, Nuova Caledonia e Mar Rosso. La correlazione tra l’attacco di Hurghada e la serie precedente di attacchi, avvenuti quasi un anno prima e a breve distanza a due ragazze, è un’inquietante coincidenza sia in termini di spazio che di tempo. Violenta la risposta dei locali. Le autorità hanno scelto di uccidere lo squalo come misura di sicurezza.

La decisione di rimuoverlo è stata oggetto di contestazioni, ma anche di sostegno. L’Egitto, essendo un paese che dipende fortemente dal turismo, ha dovuto agire prontamente per affrontare questa situazione spaventosa e dimostrare una risposta efficace. D’altronde uno squalo con comportamento atipico si ritiene possa essere “sacrificato” per evitare potenziali attacchi futuri, specialmente se l’individuo responsabile dell’attacco è ancora nella zona e identificabile. Di conseguenza, è stata organizzata una campagna di pesca mirata che ha portato alla cattura immediata dello squalo nell’area. Tuttavia, la gestione dell’evento ha suscitato disinformazione e paura tra la popolazione locale, che, orgogliosa di aver “ripulito” la costa, ha cercato di tornare gradualmente alla normalità. Questa situazione non ha tenuto conto dell’esplosione mediatica legata all’attacco su Internet. Come risultato, una persona è morta, uno squalo è stato ucciso e l’intera reputazione estiva e turistica del paese, insieme alla sua economia, sono ora a rischio.


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