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Lo stop alla guerra funziona, l’Iran conferma la sua ricerca nucleare

Regge la tregua fragile dopo 12 giorni di escalation militare

di Giorgio Brescia -


Nelle ultime 12 ore lo stop alla guerra tra Iran e Israele annunciato ieri sembra reggere nonostante alcune tensioni e nuovi allarmi in Israele anche dopo l’entrata in vigore del cessate il fuoco. La tregua è stata raggiunta dopo 12 giorni di escalation militare e, secondo le dichiarazioni ufficiali di entrambi i governi, è stata accettata sulla base di una proposta avanzata dal presidente degli Stati Uniti Donald Trump. Israele ha dichiarato di aver raggiunto “tutti gli obiettivi” militari, tra cui l’eliminazione della minaccia nucleare e missilistica iraniana, e ha avvertito che risponderà con forza a qualsiasi violazione della tregua.

La tregua fragile

Tuttavia, la situazione resta fragile: nelle ultime ore si sono registrati attacchi nella provincia di Gilan, in Iran nordoccidentale, che hanno causato almeno nove morti e 33 feriti, tra cui donne e bambini, secondo fonti iraniane. Nonostante questi episodi, non risultano offensive di ampia scala e la tregua, seppur vacillante, è ancora formalmente in vigore.

Le parole di Trump

Donald Trump ha annunciato su Truth il cessate il fuoco tra Iran e Israele, sottolineando che se la tregua reggerà per almeno 24 ore consecutive si potrà dichiarare conclusa la fase militare del conflitto. Ha ringraziato entrambi i Paesi per la “resilienza e razionalità” dimostrata, mantenendo un tono più politico che celebrativo. La tregua, secondo Trump, è articolata in due fasi: prima l’adesione dell’Iran e, dopo sei ore, quella di Israele; se non ci saranno violazioni per 24 ore, la guerra sarà considerata finita. Trump ha inoltre ammonito entrambe le parti a non violare la tregua.

Il programma nucleare dell’Iran

L’Iran ha annunciato che non abbandonerà la sua tecnologia nucleare e che il suo programma nucleare riprenderà senza interruzioni, incluso l’arricchimento dell’uranio, considerato un diritto legittimo del Paese. Il ministro degli Esteri iraniano Abbas Araghchi ha sottolineato che gli sforzi e i sacrifici fatti dagli scienziati iraniani non saranno vanificati e che il popolo iraniano non rinuncerà a questa tecnologia nonostante le sanzioni e le pressioni internazionali

Resta un nodo cruciale la ricerca e l’arricchimento dell’uranio, che continua a essere al centro delle tensioni. Secondo le valutazioni dell’intelligence statunitense, gli attacchi aerei degli Usa e Israele hanno rallentato il programma nucleare iraniano solo di pochi mesi, senza distruggere completamente i siti né le scorte di uranio arricchito, che sarebbero state spostate e mantenute integre. Le centrifughe sarebbero in gran parte intatte, il che lascia aperta la possibilità che l’Iran possa riprendere rapidamente l’attività nucleare.


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