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Maltempo, breve tregua: in Toscana la conta dei danni. Musumeci “Italia brava a reagire”

di Eleonora Ciaffoloni -


Il maltempo sembra dare tregua in tutto il Paese, almeno per questo inizio di settimana che vede delle condizioni meteo variabili, ma senza episodi di forte maltempo. Sole e nuvole dalla Liguria al Friuli Venezia Giulia, regioni tirreniche e Sardegna. Qualche pioggia, perlopiù deboli ed isolate, sono previste su Levante Ligure e alta Toscana.

Tregua di breve durata: da domani e mercoledì è previsto il passaggio di una nuova perturbazione che riporterà temporali al Sud e Sicilia. Da giovedì 9 è previsto un possibile peggioramento nelle regioni del Nord interessate dal passaggio di una nuova perturbazione atlantica, la sesta del mese. Stavolta, interessate anche nelle regioni del Centro-Sud. 

Intanto in questo spazio di tregua, in Toscana, si inizia a fare una prima conta dei danni del maltempo. La stima è di almeno mezzo miliardo di euro, come ha riferito il presidente della Regione, Eugenio Giani, che è stato nominato Commissario delegato per fronteggiare l’emergenza. La domenica è trascorsa abbastanza tranquilla nonostante i forti venti e le piogge intense cadute nella notte nelle zone già alluvionate.

Insieme alla conta dei danni, anche i bilanci sugli interventi dei volontari e della protezione civile. A parlare è il ministro Nello Musumeci: “La nostra protezione civile è fra le migliori al mondo. Ma la stessa parola protezione significa mettere al sicuro persone o beni esposti a rischi. Non credo che si sia mai fatto in Italia. L’obiettivo mio è non solo quello di consolidare l’intervento emergenziale, ma di affidare al Sistema nazionale di protezione civile anche il compito della previsione e della  prevenzione del rischio, anche strutturale”.

”La volontà del presidente del Consiglio è  mettere in sicurezza il territorio – aggiunge – Lavoriamo per  modificare il codice di Protezione civile del 2018, con più competenze sulla prevenzione. Uno dei problemi sta nella frammentazione dei  poteri, troppi enti: si occupano delle stesse cose”.  


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