Esteri

Massacro in una scuola a Graz. L’autore della strage è un ex alunno

Molte le ipotesi, ma si lavora ancora per avere certezze

di Ernesto Ferrante -


Sono sei donne e tre uomini le vittime della sparatoria avvenuta ieri in una scuola di Graz. Dodici i feriti, alcuni dei quali gravi. Morto anche l’assalitore, identificato come Artur A., di 21 anni, che ha agito da solo. Il suo corpo è stato rinvenuto nel bagno dell’istituto. Si sarebbe tolto la vita poco prima dell’arrivo delle squadre speciali Cobra. Il presunto movente sarebbe legato a episodi di bullismo subiti durante il periodo scolastico, come riportato dalla Kronenzeitung.

Il profilo del killer

Il sospetto autore della strage sarebbe un cittadino austriaco, originario del distretto di Graz-Umgeb, ex studente della scuola che non è riuscito a diplomarsi, senza precedenti penali. A renderlo noto è stato il ministro dell’interno Gerhard Karner, aggiungendo che “tutto il resto, e molte cose sono state ipotizzate in questo momento, sono semplicemente speculazioni”. Durante una perquisizione domiciliare, è stata trovata una lettera d’addio. Le armi utilizzate, un fucile da caccia e una pistola, erano legalmente detenute. Circa 40 i colpi esplosi in almeno due aule.

Le parole del cancelliere Stocker

“Oggi è un giorno buio nella storia del nostro Paese”, ha dichiarato il cancelliere federale Christian Stocker all’inizio della conferenza stampa tenuta presso la sede della Polizia di Stato nella città in cui si è consumato il massacro. Quella nella Borg Dreierschützengasse “è una tragedia nazionale che ci ha sconvolti oltre ogni immaginazione. Non ci sono parole per esprimere il dolore e lo sgomento”, ha proseguito Stocker.

Il cancelliere ha annunciato la proclamazione di tre giorni di lutto nazionale. Le bandiere saranno esposte a mezz’asta su tutti gli edifici pubblici.

Per Van der Bellen bisogna “mostrare la capacità di essere uniti”

Per il presidente Alexander Van der Bellen “questo orrore non si può esprimere in parole”. “Questi giovani, ha continuato Van der Bellen, avevano tutta la loro vita davanti, un insegnante li accompagnava nel loro viaggio. Non c’è niente che possa alleviare il dolore provato in questo momento da genitori, nonni, fratelli e amici di chi è stato assassinato”. L’Austria è al loro fianco per “sostenere questo dolore, insieme” e “mostrare che la nostra forza risiede nella capacità di essere uniti”, ha concluso il presidente.

“Oggi stiamo cercando di trovare le parole per un atto per il quale non si possono trovare le parole”, ha sottolineato il ministro dell’Istruzione Christoph Wiederkehr. “Le scuole devono rimanere un luogo sicuro. La scuola interessata rimarrà chiusa per il momento. Tuttavia, verrà allestito un luogo in cui gli studenti potranno scambiare idee”.

Si tratta di una tragica prima volta in Austria

La mattanza di Graz, che ha provocato complessivamente dieci morti, rappresenta il più grave atto di questo tipo nella storia dell’Austria. La criminologa Patricia Staniek, in un’intervista all’APA, ha parlato di sindrome Amok. Il termine, che probabilmente deriva dalla parola malese “meng-amok”, significa “correre in modo aggressivo e disperatamente”.

Il capitano Cook fu il primo a descrivere gli attacchi di furia omicida che si registravano in varie tribù malesi nel diciottesimo secolo. Cook raccontò che le persone colpite si comportavano in modo violento senza una ragione apparente, uccidendo o mutilando alla cieca uomini e animali della tribù in un impeto di rabbia. Gli attacchi di Amok, in genere, terminavano solo quando l’invasato veniva sottomesso o ucciso dalla tribù.

Secondo la mitologia malese, impazzire era un comportamento involontario causato dal “hantu belian”, lo spirito di una tigre malvagia che entrava nel corpo di un individuo e lo costringeva a comportarsi in modo violento.

Il cordoglio di Giorgia Meloni

Tante le reazioni internazionali. “Con dolore apprendo della tragica notizia che vede coinvolta una scuola a Graz, in Austria, dove uno studente ha ucciso diverse persone e ferito delle altre, alcune di loro molto gravi. La mia vicinanza e quella dell’intero Governo italiano va ai familiari delle vittime, unitamente a un pensiero che desidero rivolgere ai feriti e ai loro cari”, ha scritto su X la presidente del Consiglio italiana Giorgia Meloni.

Il cancelliere tedesco Friedrich Merz ha esteso il suo cordoglio alle autorità austriache: “Orribili notizie da Graz. I nostri pensieri vanno ai nostri amici e vicini austriaci e piangiamo con loro”.

“Inorridito dalla notizia della sparatoria in una scuola a Graz. Un insensato atto di violenza in un luogo dove i bambini dovrebbero sentirsi al sicuro e protetti. In questo difficile momento, i miei pensieri vanno alle famiglie e agli amici delle vittime”. Così in un post su X il presidente del Consiglio Ue, Antonio Costa.


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