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Politica

Meloni attacca: “Accusati di odio da chi festeggia la morte di Kirk”

La replica dem: "Straparla per coprire il nulla cosmico del governo"

di Cristiana Flaminio -


Odio e politica, Giorgia Meloni attacca la sinistra e, dalla festa nazionale dell’Udc, lancia accuse sanguinose a chi ha giustificato o addirittura festeggiato sui social l’uccisione di Charlie Kirk, l’attivista conservatore ammazzato alla Utah Valley University da Tyler Robinson che, sulle pallottole, aveva scritto slogan antifascisti tra cui alcuni versi della canzone Bella Ciao.

Meloni e la battaglia dell’odio

“Io vengo da una comunità politica che spesso è stata accusata ingiustamente di diffondere odio”, ha esordito sul punto Meloni. Che ha aggiunto: “Vengo da una comunità che è stata accusata guarda un po’ dagli stessi, che oggi tacciono minimizzano o addirittura giustificano o festeggiano l’omicidio premeditato, intenzionale, a sangue freddo di un ragazzo di 31 anni che aveva la colpa di difendere con coraggio le sue idee”. E che “semplicemente si sedeva in pubblico e consentiva a chiunque di sfidarlo in un dibattito su qualsiasi tema perché era convinto delle sue idee. Lo faceva con il sorriso sulle labbra, lo faceva con rispetto e faceva paura per questo”.

L’attacco alla sinistra

“Quando non hai argomenti -ha avvertito Meloni- rimane solamente l’arma della criminalizzazione, l’arma dell’ingiuria, l’arma dell’impresentabilità dell’avversario, l’arma della violenza, che inizia sempre come violenza verbale, ma qualche volta diventa anche violenza fisica”. La premier ha poi proseguito: “Credo che sia arrivato il momento di chiedere conto alla sinistra italiana di questo continuo minimizzare o addirittura di questo continuo giustificazionismo della criminalizzazione, della violenza nei confronti di chi non la pensa come loro, perché il clima anche qui in Italia sta diventando insostenibile ed è ora di denunciarlo ed è ora di dire chiaramente queste tesi sono impresentabili, pericolose, irresponsabili e antitetiche a qualsiasi embrione di democrazia”. Insomma, la questione dell’odio diventa politica e non solo per Meloni.

La replica del Pd: “Straparla”

Il Partito democratico non ci sta alle accuse di Meloni e, anzi, ribalta le accuse di odio cambiando il piano della discussione: “Osserviamo, abbastanza sgomenti, il tentativo della destra, e oggi anche di Giorgia Meloni, di incendiare il clima politico con accuse insensate e pericolose all’opposizione. Come Pd, a partire dalla segretaria Elly Schlein, abbiamo espresso sempre parole di dura condanna per ogni tipo di violenza politica”, hanno spiegato in una nota i capigruppo del Pd al Senato e alla Camera Francesco Boccia e Chiara Braga e il capo delegazione Pd a Bruxelles Nicola Zingaretti. “Chiediamo conto noi alla destra, soprattutto in Usa, di mettere al bando le armi che, in mano a estremisti, pazzi e delinquenti uccidono donne, uomini e spesso nelle scuole ragazzi e ragazzi. Meloni oggi straparla. Accusarci di chissà quali nefandezze serve solo alla destra per coprire il nulla cosmico dell’azione di questo governo”.


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