Hot parade
Sale: Michelle Obama. Michelle (oba) ma belle. La sinistra internazionale s’inchina all’ex first lady che diserterà la cerimonia di insediamento di quel cattivone di Donaldone. Si sprecano le lodi sperticate alla nuova leader che, pur di lanciare la sua sfida alle stelle, sarebbe pronta a divorziare da Barack. Voci insidiose che per ore e ore si sono rincorse in tutta la blogosfera americana. Per venire, alla fine, clamorosamente smentite. Non sia mai che sulla scheda spunti un nome diverso: Michelle Obama va fin troppo bene.
Stabile: Preti sposati. preti sposati vogliono tornare “in servizio”. Dopo il caso Ischia, i sacerdoti (attualmente ex) che hanno scelto l’amore scrivono al Papa chiedendo di essere riammessi a impartire sacramenti, a gestire le parrocchie. Di sacerdoti non ce n’è più, le chiese son sguarnite. Questo è il vero fatto nuovo dal 1971, anno in cui uscì al cinema il film di Dino Risi con Marcello Mastroianni che, sull’argomento, è Cassazione. E, detto tra noi, ad avercene di “mogli del prete” come la Loren…
Scende: Flop sinistra. La sinistra riparte dal Telegraph. Il quotidiano inglese mette in fila numeri e dati dimostrando che, dalla fine della seconda guerra mondiale, tutti i movimenti che si ispirano a laburismo, socialismo e a ciò che ne rimane, non riescono più a vincere manco le elezioni del condominio. In tutto il mondo, non solo in Italia né in America. In ben settantatré Paesi sparsi in tutto l’orbe terracqueo e dove vige (ancora) la democrazia. Il colossale e globale flop delle sinistre d’ogni ordine e grado è innegabile e l’ultimo Paese che si accoderà, prestissimo, al novero di quelli che hanno svoltato a destra sarà la Germania, dove è partita a due tra Merz della Cdu e i tremebondi euroscettici di Afd. Olaf Scholz non pervenuto. Chissà perché.
*di Simone Donati
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