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Attualità

Mirella Antonione Casale: la preside che cambiò la scuola italiana

di Priscilla Rucco -


La pioniera dell’inclusione

Mirella Antonione Casale ha vissuto quasi cent’anni, ma il suo grido in presidenza “anche se ero suo figlio” continua a risuonare come un manifesto di giustizia sociale e inclusione. Presidente dell’Anffas Torino e pioniera dell’inclusione scolastica, la sua battaglia alla vita della figlia Flavia, affetta da gravi lesioni cerebrali dopo l’influenza asiatica, ha ispirato il film “La classe degli asini” e ha cambiato per sempre il volto della scuola italiana.

Una madre che non si arrende

Nel 1968, Mirella Antonione Casale vinse il concorso da preside alla Camillo Olivetti di Torino. Fu lì che avviò la sperimentazione dell’inserimento degli alunni con disabilità nelle classi comuni, un’iniziativa rivoluzionaria per l’epoca. Suo figlio Roberto racconta un episodio significativo: da ragazzino fu convocato in presidenza dopo una scazzottata con un compagno di classe. Si ritrovò davanti sua madre, preside della scuola che anche lui frequentava. “Aveva un forte rispetto del ruolo”, dice oggi Roberto parlando di quella donna determinata che non fece sconti neppure a suo figlio.

La legge che abolì le classi differenziali

La battaglia di Mirella Antonione Casale fu determinante per la legge del 1977, che introdusse l’insegnante di sostegno e abolì le classi differenziali.È scomparsa – ricorda il figlio Roberto – a un passo dai cent’anni, che avrebbe compiuto proprio a dicembre”. Una vita dedicata ai diritti dei più fragili, alle provocazioni che non meritavano risposte passive, ma azioni concrete e coraggiose.

La figlia Flavia

Teresa Cioffi, del Corriere Torino, racconta: “Mi diede del lei e mi spiegò che alle provocazioni non bisogna reagire, esattamente come avrebbe fatto con qualsiasi altro alunno”. Questa coerenza educativa nasceva da un dolore profondo: la figlia Flavia, a sei mesi, riportò gravi lesioni cerebrali dopo l’influenza asiatica. Fu questa tragedia personale a trasformare Mirella in una combattente per i diritti di tutti i bambini con disabilità.

Un’eredità che non cessa

L’esperienza alla Camillo Olivetti non fu semplice. Mirella dovette affrontare resistenze culturali, pregiudizi radicati, famiglie che temevano che la presenza di alunni con disabilità potesse rallentare l’apprendimento degli altri bambini. Ma lei non si arrese. Con pazienza e determinazione, dimostrò che l’inclusione arricchiva tutti, che i bambini imparavano non solo nozioni, ma anche empatia, solidarietà, rispetto delle differenze.

Il film “La classe degli asini”

La sua storia ha ispirato “La classe degli asini”, un film che racconta proprio quella stagione di lotte e conquiste. Un documento prezioso di un’Italia che stava cambiando, che iniziava a guardare alle persone con disabilità non più come soggetti da nascondere o da segregare in istituti speciali, ma come cittadini a pieno titolo, con diritti inalienabili all’istruzione e all’integrazione sociale.

L’eredità di Mirella Antonione Casale vive oggi in ogni classe inclusiva, in ogni insegnante di sostegno, in ogni bambino con disabilità che ha il diritto di crescere insieme ai suoi coetanei. Una storia che continua a parlare e a fare lezione a distanza di decenni, ricordandoci che la vera civiltà di un Paese si misura dal modo in cui vengono trattati i più fragili.


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