Attualità

Moda, “detrazioni fiscali per chi compra vestiti in negozio”

Il comparto è in crisi, la richiesta al governo in vista della Fashion Week di Milano

di Pietro Pertosa -


Alla vigilia della Fashion Week di Milano, la moda italiana è in crisi e, per rilanciare i consumi, secondo Federmoda è necessario pensare di inserire delle detrazioni fiscali per chi compra vestiti, scarpe e abiti. La proposta arriva dal presidente dell’organizzazione, inquadrata nella confederazione di Confcommercio. Una scelta forte perché, spiegano gli analisti, il tracollo dei consumi lo è altrettanto. La stagione dei saldi estivi è stata quasi un flop e il comparto adesso rischia grosso.

Detrazioni fiscali per la moda?

“Sul mondo della moda – ha affermato in una nota Giulio Felloni, presidente di Federazione Moda Italia-Confcommercio – si sta abbattendo un uragano che travolge ogni anno 6.500 piccole e medie aziende del retail. Questo fenomeno, così forte e repentino, sta indebolendo tutta la struttura della filiera della moda e demotiva l’apertura di nuovi negozi da parte di donne, giovani e imprenditori che vorrebbero iniziare l’esperienza nella vendita a contatto con il cliente”. I dati alla base di quest’analisi sono inquietanti: a luglio gli affari hanno perso il 5%, ad agosto gli acquisti sono calati del 3,9%. Il primo semestre di quest’anno è stato un disastro: -12 per cento.

La proposta per ripartire

“È importante – ha affermato Felloni – che il governo prenda atto di questa evidenza e intervenga immediatamente con la costituzione di un gruppo di lavoro sul commercio all’interno del Tavolo della Moda presso il Ministero delle Imprese e del Made in Italy. Servono con urgenza provvedimenti che potrebbero finalmente rilanciare i consumi”. Quali? Eccoli: “Uno di questi, da mettere in atto da subito: la possibilità per il consumatore finale di detrarre dalla propria denuncia dei redditi gli importi relativi agli acquisti di abbigliamento, calzature, accessori, articoli sportivi, tessuti e tessile per la casa effettuati esclusivamente presso i negozi di vicinato”. Insomma, niente catene né e-commerce: detrazioni fiscali per la moda sì a patto di comprare nelle attività di quartiere.

Il momento giusto

La proposta non arriva per caso adesso. Lo richiedono i dati e mai come ora, che tutto è pronto per la Fashion Week, è il caso di riportare la questione della moda sotto i riflettori: “In un momento di forte effervescenza per l’intero settore in Italia, grazie alla fashion week di Milano – ha concluso Felloni – chiediamo anche al Governo l’istituzione di una Giornata nazionale della moda italiana che rappresenterebbe un’occasione per raccontare in modo unitario la qualità, la tradizione e l’innovazione che distinguono il nostro sistema moda, rafforzando il senso di appartenenza e offrendo al mondo un’immagine coesa e autorevole del Made in Italy”. Anche attraverso le detrazioni fiscali per chi compra abiti e sostiene la moda.


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