Esteri

Negoziati di pace: Erdogan ci riprova. Luci e ombre a Gedda

di Ernesto Ferrante -


Il presidente turco, Recep Tayyip Erdogan, ha intenzione di proporre al suo omologo russo, Vladimir Putin, la ripresa dei colloqui di pace per raggiungere un cessate il fuoco anticipato durante i colloqui bilaterali in programma questo mese. Lo ha riferito all’agenzia Sputnik una fonte dell’amministrazione turca.
“Il presidente offrirà la sua mediazione per risolvere il conflitto e ribadirà la tesi secondo cui non ci saranno vincitori della guerra e vinti nel processo di pace. Come sapete, Ankara ha più volte sostenuto un cessate il fuoco sostenibile e la ripresa delle trattative il prima possibile”, ha dichiarato la fonte.
Ribaditi i solidi rapporti tra le parti, a rischio dopo l’estradizione dei comandanti del battaglione Azov decisa dal “sultano”. “Continuiamo i nostri sforzi. Oggi il presidente è probabilmente l’unico leader mondiale che gode della sincera fiducia dei leader di Russia e Ucraina, che può essere in costante contatto con loro e che sta facendo tutto il possibile per portare la pace nella regione”, ha aggiunto l’informatore.
Nel frattempo sono emersi nuovi particolari sulla “missione turca” di Putin. Si terrà “nell’ultima settimana di agosto”. A riportarlo è il quotidiano Hurriyet, secondo cui le questioni sul tavolo saranno la ripresa dell’accordo sull’esportazione di grano dall’Ucraina, i legami bilaterali, i rapporti tra Turchia, Azerbaigian e Armenia, nonché la normalizzazione delle relazioni tra Turchia e Siria.
Luci e ombre dal vertice saudita. “È stato un vertice molto produttivo. Siamo soddisfatti” perché “ci ha permesso di risolvere vari problemi. Ha formulato una piattaforma universale preliminare per uscire dalla guerra”, ha dichiarato Mykhailo Podolyak, consigliere della presidenza ucraina, commentando in un’intervista a Repubblica l’esito della riunione.
“I contorni sono delineati in modo abbastanza consensuale. Senza eccezioni, tutti i partecipanti aderiscono alla posizione secondo cui il futuro accordo di pace deve basarsi sull’integrità territoriale e la sovranità dell’Ucraina”, ha proseguito Podolyak, evidenziando il coinvolgimento di Paesi che “solo ieri dubitavano della natura di genocidio di questa guerra e credevano fosse possibile negoziare con Mosca attraverso concessioni”.
Per il consigliere, la non disponibilità ucraina ad avviare negoziati senza liberazione dei territori è “un principio base. E finora non si parla di negoziati con la Russia”.
Bilancio positivo per Pechino. “L’inviato cinese per gli Affari eurasiatici Li Hui ha avuto un ampio scambio di opinioni con i partecipanti all’incontro a Gedda. La Cina continuerà a dialogare con tutte le parti per una soluzione politica della crisi ucraina”, ha precisato il ministero degli Esteri cinese in una nota citata da Ria Novosti, sottolineando che Li “ha delineato la posizione e le proposte della Cina, ha ascoltato i punti di vista e le proposte di altri Paesi”.
Bocciatura senza appello sul versante russo. “Non hanno avuto senso”, vista l’assenza della Russia, ha affermato il rappresentante permanente della Federazione Russa presso le organizzazioni internazionali a Vienna, Mikhail Ulyanov, citato dall’agenzia Tass.
“Questo incontro non ha avuto nulla a che fare con gli sforzi di pace. La Russia non è stata invitata”, ha scritto Ulyanov su Twitter. “Purtroppo la vera politica nelle relazioni internazionali viene sostituita da attività di pubbliche relazioni e propaganda”, ha concluso.

Torna alle notizie in home