Benvenuto in Italia il drone che non piace a Trump
Gli Stati Uniti ne hanno impedito il commercio per il pericolo dello spionaggio e del controllo dei dati e per limitare la dipendenza tech dalla Cina
Lanciato oggi sul mercato italiano, è già in vendita online e nei punti vendita di Roma e Milano: DJI Mini 5 Pro è considerato il miglior drone sotto i 250 grammi, posizionandosi nella categoria C0 che in Europa permette di volare senza troppe restrizioni normative.
Dalla Cina il drone leggerissimo
Questo drone è apprezzato per il suo sensore da 1 pollice con 50 megapixel, che offre una qualità video e fotografica molto elevata, con registrazione video in 4K HDR a 60 fps e 14 stop di gamma dinamica. Ha anche funzionalità avanzate come la rotazione fisica della fotocamera per riprese verticali, zoom quasi ottico, sistemi di rilevamento ostacoli molto evoluti con telecamere e lidar, e un sistema di volo intelligente che include auto tracking e ritorno automatico Smart molto affidabili.
Inoltre, la leggerezza sotto i 250 grammi lo rende molto versatile e meno soggetto a regolamentazioni rigide, rendendolo ideale per principianti e content creator che vogliono un drone portatile ma che possa garantire prestazioni di fascia alta. Sta suscitando interesse anche perché prova a distanziarsi da droni più pesanti e più costosi grazie al suo bilanciamento tra tecnologia avanzata, qualità d’immagine e facilità d’uso.
DjI, il primato per i mini velivoli civili
Il DJI Mini 5 Pro è prodotto da DJI, una società tecnologica cinese con sede a Shenzhen, nel Guangdong. DJI è leader mondiale nel settore dei droni civili, con una quota di mercato superiore al 70%. Produce veicoli aerei senza pilota per la fotografia e videografia aerea, oltre a stabilizzatori, telecamere sportive e sistemi di controllo del volo.
Italia: nessuna polemica. In Usa e Canada lo stop
A livello internazionale, e in particolare negli Stati Uniti, vi sono tensioni geopolitiche circa l’uso di droni prodotti in Cina come DJI, con preoccupazioni sulla sicurezza nazionale. Considerazioni che hanno portato a limitazioni o ritardi nella disponibilità del Mini 5 Pro negli Usa, ma in Italia non si sono registrate reazioni analoghe o polemiche rilevanti legate al lancio di questo modello specifico. Da noi, zero pressioni e attenzioni dello Stato su temi invece caldi negli Usa.
Le polemiche più evidenti sul DJI Mini 5 Pro si sono manifestate, infatti, principalmente negli Stati Uniti e in Canada. Negli Usa, il drone non è stato messo in commercio a causa di ragioni geopolitiche e di sicurezza nazionale, con preoccupazioni relative alla dipendenza tecnologica dalla Cina e alla possibile vulnerabilità per motivi di spionaggio o controllo dei dati.
Le autorità doganali statunitensi hanno bloccato le spedizioni DJI dalla fine del 2024, citando il “Uyghur Forced Labor Prevention Act” che vieta l’importazione di prodotti provenienti da aree con presunto lavoro forzato, anche se DJI ha negato qualsiasi collegamento diretto con quelle aree.
Inoltre, diversi Stati americani hanno introdotto o stanno valutando restrizioni sull’uso dei droni DJI per enti pubblici, aggravando la situazione. Tensioni che riflettono un contesto di competizione commerciale e politica sempre più accesa tra Cina e Stati Uniti.
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