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Boom dell’olio di oliva in Tunisia: produzione al top

Il Paese nordafricano diventa il secondo produttore al mondo dietro solo alla Spagna

di Cristiana Flaminio -


Boom della produzione di olio d’oliva in Tunisia, la crescita è a doppia cifra: +47%. I numeri diffusi dal governo di Tunisi parlano chiaro. Come riporta l’agenzia Tap, la produzione nazionale di olio, per la stagione che sta arrivando, quella legata alle annualità 2025/26 sarà in netta crescita. In termini di volumi, la crescita dovrebbe portare l’ammontare totale della produzione a circa mezzo milione di tonnellate. Previsioni, queste, che sono anche più rosee rispetto a quelle pubblicate nei giorni scorsi dalla Fao.

Il boom dell’olio d’oliva in Tunisia

Secondo la ministra all’Industria, Miniere ed Energia Thabet Chiboub, la quantità di olio d’oliva che la Tunisia potrebbe esportare nella stagione ammonta a quasi 300mila tonnellate. Per farlo, l’esponente del governo ha fatto appello a “tutti gli attori del settore” per provare a rafforzare l’export di olio già confezionato. Ma il boom della produzione non è una novità. La Fao, nei giorni scorsi, aveva affermato che la Tunisia si preparava a produrre qualcosa come 400mila tonnellate d’olio d’oliva. Volumi imponenti che fanno del Paese nordafricano uno dei maggiori produttori al mondo.

Prima c’è solo la Spagna

Dal punto di vista delle classifiche legate alla produzione dell’olio d’oliva, la Tunisia potrebbe diventare il secondo produttore al mondo. Avanti a lei, resterebbe soltanto la Spagna che vanta il primato mondiale. Ma si piazzerebbe davanti agli altri produttori mediterranei. Alla Grecia, alla Turchia e naturalmente anche all’Italia. Ci si attendono, a questo punto, importanti fluttuazioni sui prezzi. Con tutti i rischi che da ciò ne derivano. Al punto che le organizzazioni di olivicoltori italiani, già da tempo, hanno chiesto di imporre limiti all’import dal Nordafrica.


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