Cronaca

Omicidio Giulia Tramontano, confermato ergastolo per Impagnatiello

Dopo due ore di camera di consiglio è arrivato il verdetto: per l'assassino della 27enne nessuno sconto di pena

di Redazione -


Alessandro Impagnatiello è stato condannato all’ergastolo anche in appello per l’omicidio di Giulia Tramontano, la sua compagna incinta al settimo mese, uccisa il 27 maggio di due anni fa nell’appartamento che condividevano a Senago, in provincia di Milano.

La Corte d’Assise d’Appello di Milano ha confermato integralmente la sentenza di primo grado dello scorso 25 novembre, dopo una camera di consiglio durata circa due ore, al termine di un processo di secondo grado che si è svolto nell’arco di mezza giornata.

Ergastolo per Impagnatiello: riconosciute le aggravanti della crudeltà e della convivenza

Il 32enne ex barman aveva ammesso di aver colpito la fidanzata con 37 coltellate al suo rientro a casa la sera del 27 maggio. Poco prima, Giulia si era incontrata con la donna con cui Impagnatiello aveva una relazione parallela da mesi, smascherando così tutte le sue menzogne. Dopo il delitto, l’uomo aveva provato due volte a bruciare il corpo della giovane, decidendo infine di occultarlo dietro alcuni box situati a poche centinaia di metri dall’abitazione della coppia in via Novella. Nei giorni successivi aveva inscenato la scomparsa della compagna, presentandosi lui stesso a denunciarla e continuando a inviarle messaggi per mantenere l’inganno. La Corte d’Assise d’Appello di Milano, presieduta dalla giudice Ivana Caputo, ha confermato le aggravanti della crudeltà e della convivenza, ma ha escluso quella della premeditazione. La difesa di Impagnatiello, rappresentata dall’avvocata Giulia Geradini, aveva chiesto anche l’esclusione dell’aggravante della crudeltà.


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