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Omicidio Veronese: confessa il killer, legato alla sua ex

Il piccolo imprenditore di Collegno fu ucciso giorni fa dopo un'efferata aggressione a colpi di coltello

di Giorgio Brescia -


Omicidio di Marco Veronese, la svolta: confessa un uomo fermato dagli investigatori, è il killer, legato alla sua ex.

A Collegno un omicidio brutale

L’imprenditore di 39 anni, titolare di una ditta di videosorveglianza, fu ucciso nella notte tra il 22 e il 23 ottobre a Collegno, nel Torinese. Veronese viveva con i genitori dopo la separazione dalla compagna e lasciò tre figli piccoli. La sua morte sconvolse la comunità locale, dove era conosciuto come una persona stimata e dal carattere tranquillo.

La dinamica dell’omicidio si rivelò fin da subito brutale e inquietante. Una testimone raccontò ai carabinieri di aver sentito urla forti e di essersi affacciata per vedere un uomo incappucciato inseguire a gran velocità la vittima.

Veronese aveva urlato “Bastardo, cosa fai?” prima di essere raggiunto e colpito ripetutamente con un coltello. Poco dopo moriva, raggiunto da almeno dodici fendenti, molti dei quali alle spalle e al collo, cadendo infine a terra mentre il suo assassino continuava a colpirlo.

L’azione, descritta come glaciale e chirurgica, senza che il killer proferisse una parola. Veronese morì sul colpo, l’aggressione definita un vero e proprio agguato premeditato. Oggi, la svolta definitiva, con il killer dell’omicidio Veronese che confessa.

La svolta, la confessione dell’omicida di Veronese

Le indagini hanno avuto una svolta decisiva ieri, quando i carabinieri hanno fermato un uomo sospettato di essere l’omicida. Il fermato ha confessato e risulta avere legami sentimentali con l’ex compagna di Veronese.

Gli investigatori hanno seguito la fuga dell’assassino grazie al tracciamento di centinaia di telecamere di videosorveglianza pubbliche e private, integrandole con i tabulati telefonici per mappare con precisione i movimenti.

L’uomo vive in un appartamento nel quartiere Parella di Torino. Non si tratterebbe di una rapina finita male, bensì di un atto personale e legato a rapporti sentimentali dell’omicida con la ex di Veronese.


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