Attualità

Omicidio Villa Pamphili, la vera identità del presunto killer

di Eleonora Ciaffoloni -


Charles Francis Kaufmann: è questo il vero nome del presunto killer di Villa Pamphili, questa la vera identità dell’uomo che avrebbe ucciso una neonata di appena pochi mesi abbandonanata in uno dei parchi più frequentati di Roma a pochi passi dal cadavere della madre.

L’accertamento sul cittadino americano di 46 anni conosciuto come Rexal Ford – il nome con cui si è presentato in Italia – è avvenuto nell’ambito dell’indagine aperta dalla Procura di Roma che sta collaborando con l’Fbi. Indagini che hanno portato al “ritrovamento” del latitante in Grecia, dove ora è detenuto nel carcere di Volos: l’uomo è stato fermato sull’isola greca di Skiathos venerdì 14 giugno, in esecuzione di un Mandato di Arresto Europeo (MAE) emesso dall’autorità giudiziaria italiana.

Al momento dell’arresto, è stato trovato con indosso gli stessi abiti con cui era stato visto in precedenza nella capitale italiana con in braccio la bambina, che indossava la stessa tutina rosa ritrovata in un cassonetto nei pressi di Villa Pamphili. E se per l’uomo si stanno ricostruendo passo passo spostamenti e informazioni sulla sua vita, ancora sono in alto mare gli accertamenti in merito all’identità della donna uccisa. Secondo gli inquirenti la vittima sarebbe russa o ucraina e avrebbe all’incirca 40 anni e, per quello che è stato ricostruito, l’indagato la presentava come sua moglie.

A confermarlo sarebbero non solo delle immagini e delle testimonianze che raccontano di momenti trascorsi insieme, ma anche di messaggi audio che l’uomo avrebbe inviato ad un amico il 5 giugno: “Mia moglie mi ha lasciato, è tornata con il suo ex fidanzato. Mi ha lasciato con la bambina perché non era più interessata ad essere madre. Ora sono tornato a Roma con la mia bimba e mi domando se tu potessi ospitarmi a casa tua, solo me e la bambina”. Un messaggio che sembrerebbe scansare gli equivoci sul rapporto intimo che intercorreva tra il presunto killer e la vittima.

Non solo: la donna e la bimba erano state viste con lui già il 7 maggio scorso, quando si era recato con loro in alcuni uffici ai Parioli, spacciandosi per regista di un film da tre milioni di euro che – a dire di Kaufmann– avrebbe coinvolto Dhani Harrison, figlio di George Harrison dei Beatles. In merito a queste relazioni, il Tg1 ha mostrato in un servizio una mail in cui un produttore inglese del film garantisce per lui con una società cinematografica di Roma.

Indagini sul killer di Villa Pamphili: il nodo passaporto e l’estradizione

Sul caso, tuttavia, sono ancora diversi i nodi da sciogliere: il primo riguarda il passaporto dell’uomo. Il documento che porta con sé era stato rilasciato nel 2019 e recita il nome di Rexal Ford. Secondo le autorità Usa il passaporto è ritenuto valido e autentico visto che, secondo quanto emerge dagli accertamenti effettuati finora, l’indagato aveva un alias da sei anni, anche se all’anagrafe è risultato essere registrato come Francis Kaufmann, con quest’ultimo che sarebbe anche il cognome del padre.

Altro snodo decisivo di questa vicenda riguarda il destino del presunto assassino. Detenuto in Grecia Kaufmann non ha acconsentito alla consegna volontaria all’Italia. Sarà quindi la Corte d’Appello di Larissa, nei prossimi giorni, a decidere se procedere con l’estradizione. I tempi previsti per completare l’intero iter sono di circa 20 giorni, ma potrebbero allungarsi fino a due mesi, nel caso in cui l’uomo chieda di essere estradato negli Stati Uniti.

Il Ministero della Giustizia italiano ha già trasmesso alle autorità greche il MAE e l’Ordine Europeo di Indagine (OEI), che permette, tra le altre cose, di effettuare un prelievo del DNA e altri rilievi per raccogliere prove fondamentali, anche per stabilire la reale paternità della bambina, in quanto l’aggravante del legame di parentela potrà essere contestata solo se il test del DNA confermerà che Kaufmann è il padre. L’accusa che pende sulla sua testa, per ora, è di omicidio volontario per strangolamento di una bimba di pochi mesi e del successivo occultamento del cadavere della madre uccisa, i cui corpi sono stati trovati il 7 giugno all’interno di Villa Pamphili a Roma, a circa 200 metri di distanza l’uno dall’altro.


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