Esteri

Putin ritiene la controffensiva ucraina fallita. Zelensky a Davos chiede più armi

di Ernesto Ferrante -


La controffensiva militare di Kiev è fallita e, di questo passo, presto lo stato ucraino sarà messo in discussione, ha affermato il Presidente russo, Vladimir Putin, secondo Ria Novosti. Putin ha accusato le forze ucraine di colpire obiettivi civili in Russia, per dimostrare ai loro connazionali e ai Paesi che sostengono l’Ucraina, che sono in grado di rispondere alle azioni di Mosca.

“Le persone dall’esterno si chiedono: Perché le autorità di Kiev fanno quello che stanno facendo? Stanno bombardando città e paesi pacifici e colpendo le piazze. Qual è il senso militare in questo? Nessuno. Zero. Perché lo fanno? C’è una risposta. La prima è mostrare al loro popolo e a chi lo sostiene, a chi fornisce soldi per armi e munizioni, che sono in grado di rispondere alle azioni della Russia”.

Putin ha criticato anche il rifiuto delle autorità ucraine a negoziare. A suo avviso, se avessero preso la decisione giusta, “tutto sarebbe finito molto tempo fa”.

Volodymyr Zelensky, in un tweet, ha chiamato l’Europa alla mobilitazione per ostacolare le mire del leader russo, riprendendo il discorso tenuto al World Economic Forum di Davos: “Regimi come quello di Putin esistono finché fanno guerre. Nel mondo libero esistiamo finché possiamo difenderci. Se qualcuno pensa che tutto ciò riguardi solo l’Ucraina, si sbaglia. La possibile aggressione russa al di là delle direzioni e persino delle tempistiche dell’Ucraina diventano sempre più chiare”.

E ancora: “Lasciatemi fare questa domanda: quale nazione europea oggi può fornire un esercito pronto al combattimento alla pari del nostro, frenando la Russia? E quanti uomini e donne le vostre nazioni sono pronte a inviare per difendere un altro stato o un’altra nazione?”.

“Se negli anni a venire si dovrà combattere insieme contro Putin, non sarebbe meglio porre fine a lui e alla sua strategia di guerra adesso, mentre i nostri coraggiosi uomini e donne lo stanno già facendo?”, ha chiesto Zelensky.

Le sue richieste in terra elvetica sono state quelle di sempre: “Dobbiamo ottenere una superiorità aerea per l’Ucraina come abbiamo ottenuto quella nel Mar Nero, i partner sanno ciò di cui abbiamo bisogno e quali quantità. Permetterebbe progressi sul terreno. Due giorni fa abbiamo provato che possiamo colpire aerei russi che non erano stati abbattuti finora”.

L’ex comico ha invocato sanzioni sanzioni contro l’industria nucleare russa. Non è mancata un’accusa a chi collabora con il suo nemico: “In ogni missile occidentale ci sono componenti russi”.

A margine del forum, l’ex comico ha avuto un colloquio con il Segretario di Stato americano Antony Blinken. Rinnovata la promessa di “un sostegno duraturo” da parte degli Stati Uniti. “Siamo determinati a continuare il nostro sostegno all’Ucraina e stiamo lavorando a stretto contatto con il Congresso per riuscirci. So che i nostri colleghi europei faranno lo stesso”, ha detto Blinken.

Jake Sullivan, consigliere per la sicurezza nazionale del presidente Joe Biden, si è unito all’incontro e ha assicurato che gli Usa e i loro alleati sono determinati “a garantire che la Russia fallisca e l’Ucraina vinca”.

Il segretario generale della Nato, Jens Stoltenberg, ha riproposto la sua idea di pax armata: “Più restiamo credibili nel nostro appoggio militare all’Ucraina più è probabile che i diplomatici abbiano successo. Cio che accade attorno a tavolo negoziale con i diplomatici è strettamente legato alla situazione sul campo di battaglia”.

La strategia è quella di danneggiare economicamente la Federazione russa, per costringerla a trattare: “Quello che possiamo fare non è prevedere con certezza quello che accadrà ma massimizzare le probabilità che ad un cento punto il presidente russo Putin capisca che portare avanti questa guerra avrà un prezzo troppo alto. E accetti di sedere al tavolo per negoziare una qualche forma di pace equa e duratura con l’Ucraina, nazione indipendente e sovrana”.

“Dobbiamo continuare a sostenere l’Ucraina e sono fiducioso che i paesi della Nato continueranno a farlo, perché farlo equivale a investire nella nostra stessa sicurezza”, ha aggiunto il segretario generale della Nato.

“Singolare” è stata la partecipazione di Israele alle discussioni sulla “Formula di Pace di Zelensky”. “Per la prima volta, Israele ha partecipato alle discussioni sulla Formula di pace di Zelensky, che si è svolta all’inizio della settimana. Durante il quarto incontro di consiglieri per la sicurezza nazionale a Davos in Svizzera, Israele era rappresentato dal vice capo del Consiglio di sicurezza nazionale”, ha reso noto su Telegram l’ambasciatore israeliano in Ucraina, Michael Brodsky.

Nella Striscia di Gaza si sganciano bombe, in Svizzera si chiede agli altri di dialogare. Lo scarso successo di tanti vertici è molto più facile da spiegare di quanto si creda. Non sono i piani ad essere poco realizzabili, ma i proponenti e gli interlocutori ad essere poco credibili. La lezione è semplice, ma l’Occidente sembra fare fatica a memorizzarla.



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