Esteri

Putin, ritorno al G20 “Va risolta la tragedia della guerra ucraina”

di Ernesto Ferrante -


La guerra in Ucraina è una “tragedia” e bisogna pensare a come “mettervi fine”. Lo ha detto il presidente russo Vladimir Putin intervenendo in videoconferenza al vertice del G20 a presidenza indiana.

“Naturalmente, ha proseguito Putin citato dall’agenzia Ria Novosti, dobbiamo pensare a come mettere fine a questa tragedia. Comunque la Russia non ha mai rifiutato negoziati di pace con l’Ucraina. Non è stata la Russia, ma l’Ucraina ad annunciare pubblicamente che si ritirava dal processo negoziale”.

Il presidente russo ha anche ricordato che il suo omologo ucraino Volodymyr Zelensky ha firmato un decreto legge per “proibire tali negoziati con la Russia”.

Pesantissimo il tributo di sangue pagato dalla popolazione. Almeno 10.000 civili sono stati uccisi e oltre 18.500 sono rimasti feriti dall’inizio dell’operazione militare speciale russa nel febbraio 2022. A quantificarlo è stata la Missione di monitoraggio dei diritti umani delle Nazioni Unite in Ucraina (Hrmmu). La cifra fornita, che comprende oltre 560 bambini, è composta da morti civili verificate dalle Nazioni Unite. L’Hrmmu ha tuttavia osservato che il numero effettivo delle persone uccise e ferite è probabilmente più alto di parecchio.

Il Cremlino si è rifiutato di commentare le dichiarazioni del portavoce del Consiglio per la sicurezza nazionale Usa, John Kirby, secondo cui “l’Iran potrebbe fornire alla Russia missili balistici”. “Stiamo sviluppando le nostre relazioni con l’Iran, anche la cooperazione nel settore della Difesa, ma non commentiamo questa informazione”, ha spiegato il portavoce Dmitri Peskov.

Berlino continua ad armare Kiev. “Abbiamo un nuovo potente pacchetto di sostegno da parte della Germania, sostegno alla difesa, un miliardo e trecento milioni di euro, e, tra le altre cose, questo pacchetto include il rafforzamento della nostra difesa aerea, vale a dire la produzione di nuovi sistemi Iris-T e missili per la difesa aerea. Grazie a questo, le nostre città, migliaia di vite dei nostri cittadini saranno salvate dal terrore russo”. A renderlo noto è stato Zelensky nel suo discorso serale pubblicato anche su Telegram.

“È molto importante, ha chiarito l’ex comico, che questo pacchetto includa anche l’artiglieria di cui abbiamo bisogno, un pacchetto davvero solido. La Germania è tra i leader nell’aiutare la nostra difesa, il nostro Stato e nel preservare la pace in tutta Europa”.

Milioni di euro sono stati raccolti nell’ambito di un progetto ceco di crowdfunding che si è posto l’obiettivo di acquistare un elicottero Black Hawk, nel timore di un disimpegno occidentale dal sostegno agli ucraini. Dal suo lancio, l’iniziativa, intitolata beffardamente “Regalo per Putin”, ha raccolto l’equivalente di 27,5 milioni di dollari (23,1 milioni di euro) da oltre 188.000 donatori per comprare un carro armato, un lanciarazzi, un sistema di sminamento, droni e munizioni.

Quattro droni marini ucraini in rotta verso la Crimea sono stati individuati e distrutti nel Mar Nero. Lo ha fatto sapere il ministero della Difesa di Mosca. I russi hanno colpito infrastrutture portuali e un edificio amministrativo nella regione di Odessa con missili aria-superficie, progettati per essere utilizzati contro le stazioni radar.

Per l’ingresso nella “famiglia” europea occorre pazientare. “I leader Ue discuteranno l’apertura dei negoziati al Consiglio europeo di dicembre e io non risparmierò alcuno sforzo per sostenere le vostre legittime ambizioni e aspirazioni”, ha dichiarato Charles Michel al termine dell’incontro nella capitale ucraina con Volodymyr Zelensky, insieme alla presidente moldava Maia Sandu.

“Sia i progressi dell’Ucraina e che della Moldavia sono impressionanti ma l’adesione Ue non avviene dal giorno alla notte, l’allargamento è una sfida, può essere frustrante a volte, e bisogna lavorare soprattutto sullo Stato di diritto”, ha continuato.

Il ministro dell’Interno finlandese Mari Rantanen ha annunciato che il suo ministero sta preparando una nuova versione del disegno di legge per inasprire le restrizioni al confine con la Russia dopo che il vice-cancelliere della Giustizia Mikko Puumalainen ha respinto quello precedente per la palese mancanza di “garanzie sufficienti” per quanto riguarda la possibilità di richiedere la protezione internazionale. Helsinki sta cercando di chiudere tutti i valichi di frontiera con Federazione russa a causa del flusso incontrollato di rifugiati.


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