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Salvini: Su Bossi dovrò sentire i militanti, difficile avere affianco chi ti rema contro

di Angelo Vitale -


Parla Matteo Salvini, con Giuseppe Conte uno dei due “sconfitti” nelle prime posizioni dei partiti alla prova delle Europee: il risultato ispira ad una cautela che si accompagna però a parole nette, a partire dal “caso Bossi” che ha tenuto banco durante l’Election Day per le parole del Senatur che annunciava il suo voto a Forza Italia. “Non voglio male a nessuno e a Bossi ho intitolato anche il mio libro” ma “sicuramente dovrò ascoltare i militanti”: così il leader della Lega in via Bellerio. “Il nostro movimento politico cresce nonostante il suo fondatore abbia annunciato che votava per un altro partito, una cosa curiosa – ha aggiunto -. Manca di rispetto non al segretario in carica ma un’intera comunità”.

  “Il governo esce rafforzato” dalle elezioni europee” ha comunque sottolineato Salvini, che si dice pronto a partire per Bruxelles ove auspica che il centrodestra trovi la strada per contare di più. E poi evidenzia il successo del “tanto contestato” Vannacci con quale “lavoreremo benissimo”, segnalando che non è la tessera del Carroccio che servirà al generale per “far bene”.

Sul fronte interno, a comandare in queste prime dichiarazioni l’orgoglio: “Io lascerò” la Lega “nel giorno in cui non avessi più la passione di fare quello che mi fa alzare la mattina per l’Italia”.

“La Lega ha 40 anni di vita alle spalle e ne avrà altri 40 di fronte – ha sottolineato Salvini -. Io sono abituato a confrontarmi con gli avversari esterni, dover fare i conti con chi all’interno rema contro, è complicato…penso ai militanti, ai sindaci e alle persone che hanno dedicato giorni e notti al movimento all’affissione dei manifesti fuori da scuole e fabbriche. Non meritano che qualcuno dentro faccia altro, che faccia i propri interessi senza avere un obiettivo comune”.

“Io – ha aggiunto il leader del Carroccio – sono abituato a vincere o perdere di squadra, non a tradire chi mi è di fianco. Non mi piacciono i fuggiaschi e coloro che tradiscono. Non è giusto che chi è iscritto a un partito, a urne aperte, dica che vota per un altro partito. In nessun altro partito italiano avviene qualcosa del genere. Io devo rendere conto a decine di migliaia di sostenitori, militanti e iscritti che non meritano questo”.

Glissa poi sull’ingresso di Zaia nel governo: “Non è all’ordine del giorno, chiedete alla premier”.


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