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Salvini vs Schillaci sui no vax: dovrà metterci mano la premier

Il vicepremier attacca il ministro e arriva a dire che al ministero della Salute "qualcosa non funziona"

di Angelo Vitale -


Un attacco durissimo, Matteo Salvini quasi sconfessa l’operato del ministro della Salute Orazio Schillaci. Parole che è impossibile non inquadrare nella attuale situazione del centrodestra, ormai dipinto da più di uno come una coalizione nella quale da tempo la Lega sgomita con Forza Italia (cui appartiene Schillaci) e dove le frizioni e le tensioni sono palesi in vista della prossima definizione delle teste di serie nella corsa per le Regionali.

Salvini attacca Schillaci

Il vicepremier va a muso duro contro Schillaci per aver azzerato la Commissione vaccini, definendo la sua decisione un “pessimo segnale anche dal punto di vista scientifico e culturale”. Salvini lo critica perché “prima ha nominato la commissione e poi se l’è autoazzerata”, accusandolo di aver scelto “di testa sua”.

E sottolineando che al ministero della Salute “c’è qualcosa che non funziona”. Asprezza netta, condita dalla difesa dei due medici membri della commissione, Paolo Bellavite e Eugenio Serravalle, i quali avevano espresso posizioni critiche verso i vaccini, sostenendo che le loro opinioni rappresentano “quelle di milioni di italiani e milioni di medici” e che “azzerare chi non la pensa come il mainstream non mi sembra scientificamente corretto”.

Vaccini e no vax

La polemica è scoppiata dopo che la nomina della commissione Nitag, avvenuta circa dieci giorni prima, aveva incluso due medici accusati di posizioni no vax o critiche verso l’obbligo vaccinale pediatrico, scatenando una forte reazione da parte della comunità scientifica, che ha portato Schillaci a revocare tutte le nomine. Passo che Palazzo Chigi avrebbe visto come una scelta affrettata e non concordata, alimentando le tensioni interne alla maggioranza.

La Lega cerca la sintonia completa con FdI

Dopo qualche giorno dalla circolazione delle notizie su questi malumori della premier, le parole del leader leghista sono come un segnale di sintonia completa con Giorgia Meloni su un tema – i vaccini e i no vax – che è da sempre una sorta di “nervo scoperto” della attuale maggioranza. All’epoca dell’emergenza con toni di polemica diversi – in Fratelli d’Italia e nella Lega – cavalcato quale strumento di battaglia all’allora gestione di governo della questione.

Stavolta, terreno di una intesa che il vicepremier con le sue dichiarazioni ricerca e pubblicamente ottiene, quasi mettendo nell’angolo Schillaci. Al termine completo della pausa estiva sarà necessario tutto il serbatoio di cautela ed equilibrio di Palazzo Chigi per chiudere questa fastidiosa e velenosa coda polemica.


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