Esteri

Sempre più guerra: la Lituania chiude i valichi con la Bielorussia

di Ernesto Ferrante -


Nella guerra dei droni Kiev apre un nuovo fronte, la Lituania teme la Wagner e chiude i valichi con la Bielorussia.

Infuria la battaglia nel Mar Nero. Facendo di nuovo ricorso ai letali droni marittimi, le forze di Zelensky hanno colpito e danneggiato la petroliera russa “Sig” nello stretto di Kerch. Diversi marinai dell’equipaggio sono rimasti feriti nell’esplosione provocata dall’attacco avvenuto nei pressi del ponte di Crimea. La “Sig” ha riportato “un foro nella sala macchine vicino alla linea di galleggiamento sul lato di dritta, presumibilmente a seguito di un attacco di droni marini”, ha scritto l’Agenzia federale russa per i trasporti marittimi e fluviali su Telegram, aggiungendo che non sono state registrate vittime.
“L’esplosione della petroliera russa “Sig” che trasportava carburante per le truppe di Mosca è stata un’operazione speciale dei servizi militari ucraini e della Marina”, ha riferito Rbc-Ukraine citando fonti dell’intelligence e specificando che è stato utilizzato un drone di superficie imbottito di 450 chili di tritolo. La petroliera era carica di carburante e si trovava in acque territoriali ucraine, nei pressi del ponte di Crimea, dove è stata bloccata la circolazione per quasi tre ore, a scopo precauzionale.
Il capo del servizio di sicurezza di Kiev (Sbu) ha consigliato ai russi di “lasciare le acque territoriali e la terra ucraina”. “Ogni attacco alle navi russe o al ponte di Crimea è un passo assolutamente logico ed efficace contro il nemico. Inoltre, tali operazioni speciali vengono effettuate nelle acque territoriali dell’Ucraina e sono completamente legali”, ha avvertito Malyuk.

I vertici marittimi ucraini hanno diramato un “avviso” in cui si legge che, a partire dal 23 agosto, i porti russi sul Mar Nero dovranno essere considerati “zone di rischio bellico”. A riportarlo è il quotidiano “The Guardian”.
Medvedev giura vendetta. “A quanto pare, i colpi inferti a Odessa, Izmail, non sono sufficienti per la feccia di Kiev che vuole creare un disastro ecologico nel Mar Nero: dovrebbe farlo in quella parte del suo territorio, che presto cadrà in mano alla Polonia e che puzzerà per secoli. Questo sarà per loro il giudizio finale sull’affare del grano. I bastardi e i mostri capiscono solo la crudeltà e la forza”, ha scritto su Telegram il vicepresidente del Consiglio di sicurezza russo Dmitry Medvedev.
Il ministero della Difesa russo ha annunciato che l’esercito di Mosca ha espugnato il villaggio di Novoselovskoye, nell’autoproclamata Repubblica popolare di Lugansk, in direzione di Kupyansk. “Nella direzione di Kupyansk, l’insediamento di Novoselovskoye in Lugansk è stato liberato dal gruppo di forze occidentale”, ha affermato il ministero. I distaccamenti d’assalto hanno inoltre migliorato la posizione lungo la linea del fuoco nelle aree degli insediamenti di Olshana e Pershotravneve della regione di Kharkov.
L’Arabia Saudita ospita da ieri a Gedda un incontro sull’Ucraina con i rappresentanti delle potenze emergenti e dei Paesi occidentali. Circa trenta gli invitati, esclusa la Russia. Secondo l’agenzia di stampa ufficiale SPA, questa due giorni riflette la “volontà del regno di esercitare una missione di buoni uffici” per raggiungere una “pace permanente”.

La guerra si allarga e la Lituania chiude. Vilnius chiuderà due dei suoi sei valichi di frontiera con la Bielorussia, quelli di Sumsko e Tvereciaus, a causa della presenza dei combattenti della Wagner di Prigozhin. A comunicare la decisione è stato il viceministro degli Interni lituano Arnoldas Abramavicius. Lituania e Polonia stanno valutando di “sbarrare” completamente il confine con Minsk.


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