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Sicurezza sul lavoro nelle forze dell’ordine, l’allarme del Siap: “Norme ferme al 2019, servono interventi immediati”

di Andrea Scarso -


La sicurezza sul lavoro resta una questione irrisolta all’interno del comparto sicurezza e difesa. Nonostante il governo abbia varato un nuovo decreto legge volto a rafforzare prevenzione, formazione e vigilanza nei luoghi di lavoro, permane una grave lacuna normativa che riguarda uomini e donne in uniforme. A denunciarlo è Giuseppe Tiani, segretario generale del SIAP (Sindacato Italiano Appartenenti Polizia), che lancia un appello affinché venga riconosciuta anche agli operatori delle forze dell’ordine una tutela reale e adeguata ai rischi professionali.

Un decreto che non tutela chi tutela gli altri

Il recente provvedimento approvato dal Consiglio dei Ministri nasce per contrastare la drammatica emergenza delle morti sul lavoro. Un obiettivo urgente e condivisibile, come sottolinea lo stesso Tiani, che definisce il fenomeno “una piaga intollerabile“. Tuttavia, il leader sindacale non nasconde una forte perplessità:

“Rileviamo ancora una volta – afferma Tiani – che non ci si occupa delle donne e uomini del comparto sicurezza e difesa, operatori che svolgono funzioni che comportano inevitabilmente esposizione a rischi professionali elevati […] senza alcun riconoscimento nel quadro normativo che disciplina la sicurezza sul lavoro”.

Norme ferme al 2019: un vuoto legislativo pericoloso

Il segretario del SIAP richiama l’attenzione su un dato critico: la normativa di riferimento per gli operatori di polizia è ancora ferma al Decreto Ministeriale 127/2019, attuativo del Dlgs 81/2008, il testo unico sulla sicurezza sul lavoro. Ma quel decreto, osserva Tiani, è insufficiente e obsoleto:

“C’è necessità di interventi specifici a cominciare dalla nomina dei datori di lavoro, che resta un nodo interpretativo irrisolto e fonte di gravi criticità organizzative e di responsabilità”.

Dignità professionale e giustizia contrattuale

Il sindacato insiste: la sicurezza sul lavoro nelle forze dell’ordine non può restare un tema marginale o di nicchia. È una questione di equità, tutele e dignità:

“La sicurezza sul lavoro per il popolo in uniforme – afferma Tiani – è una questione di dignità professionale, di giustizia contrattuale e di riconoscimento sostanziale della nostra specificità che non può essere ignorata”.

Verso una riforma necessaria

La richiesta del SIAP è chiara: avviare un percorso legislativo dedicato che introduca misure concrete per il comparto sicurezza e difesa.

Il nuovo decreto del governo rappresenta un passo importante nella battaglia contro gli incidenti sul lavoro, ma – come denuncia Tiani – resta incompleto se ignora chi opera quotidianamente in contesti ad alto rischio.


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