Esteri

Siria, l’esercito israeliano continua a colpire le forze governative di al-Sharaa

Il ministro della Diaspora israeliana, Amichai Chikli, ha invocato l'eliminazione del leader siriano

di Ernesto Ferrante -


Sono almeno 248 i morti causati dagli scontri settari nella città a maggioranza drusa di Sweida, nel sud della Siria. Secondo l’Osservatorio siriano per i diritti umani, nel bilancio di sangue figurano 92 membri della minoranza drusa, di cui 28 civili. Gli attivisti precisano che 21 sono stati “uccisi in esecuzioni sommarie da parte delle forze governative”. Hanno perso la vita anche 138 membri delle forze di sicurezza siriane, insieme a 18 combattenti beduini alleati.

Le Idf hanno preso di mira il quartier generale del governo siriano

Le Forze di difesa israeliana (Idf) hanno condotto un raid aereo contro l’aeroporto di Thaala, nei pressi di Sweida. Il quotidiano libanese Al Mayadeen ha riportato la notizia di vittime tra le forze del governo di Ahmad al-Sharaa. Una forte esplosione è stata avvertita a Damasco. “Poco fa, l’esercito ha colpito l’ingresso del quartier generale militare del regime siriano nella zona di Damasco, in Siria”, si legge in una nota delle Forze di difesa israeliane.

Il regime siriano deve lasciare in pace i drusi a Sweida e ritirare le sue forze. Come abbiamo chiarito e avvertito, Israele non abbandonerà i drusi in Siria e applicherà la politica di smilitarizzazione che abbiamo deciso”, ha affermato il ministro della Difesa israeliano Israel Katz. “Le Idf continueranno a colpire le forze del regime finché non si ritireranno dalla zona e presto intensificheranno la loro risposta contro il regime se il messaggio non verrà recepito”, ha aggiunto il ministro.

Damasco contro Tel Aviv

La Siria ha condannato con forza le recenti incursioni israeliane che hanno colpito forze governative e civili, dichiarando Tel Aviv responsabile delle conseguenze degli attacchi. In un comunicato, il ministero degli Esteri siriano ha definito quella israeliana “una vigliacca aggressione” eseguita con droni e raid aerei che hanno causato la morte di militari e numerosi civili innocenti.

L’esecutivo guidato da jihadisti ha ribadito il proprio diritto a difendere il territorio e il popolo “con tutti i mezzi consentiti dal diritto internazionale” e ha attribuito allo Stato ebraico la piena responsabilità di quanto sta accadendo.

La richiesta del ministro Chikli

Il ministro della Diaspora israeliana, Amichai Chikli, ha invocato l’eliminazione del presidente siriano Ahmad al-Sharaa, accusandolo apertamente di terrorismo. In un post su X, Chikli è stato durissimo: “Chi pensa che Ahmad al-Sharaa sia un leader legittimo si sbaglia di grosso. Si tratta di un terrorista, un assassino barbaro che sarebbe meglio eliminare al più presto”.

Chikli ha paragonato il regime siriano ad Hamas, etichettandolo come un “regime di terrore islamo-nazista”. Ha detto inoltre che non si può restare indifferenti davanti ai massacri perpetrati contro alawiti e drusi: “Abbiamo visto il massacro agghiacciante degli alawiti, taciuto dai leader europei, e ora vediamo le uccisioni e le umiliazioni contro i drusi”.

L’inviato statunitense per la Siria, Tom Barrack, ha espresso grande preoccupazione per l’ondata di violenza interetnica in Siria. “I recenti scontri a Sweida sono preoccupanti e stiamo lavorando per raggiungere una soluzione pacifica e inclusiva per i drusi, le tribù beduine, il governo siriano e le forze armate israeliane”, ha assicurato Barrack.


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