Esteri

Spagna: al via le trattative per superare lo stallo

di Ernesto Ferrante -


Rompicapo politico in Spagna. I popolari non sfondano, i socialisti non crollano, i sovranisti si dimezzano. E all’orizzonte appare lo spettro dell’ingovernabilità. Il leader del Pp, Alberto Nunez Feijoo, ha convocato per oggi alle 17 la direzione nazionale del partito, composta da “baroni territoriali”, deputati e senatori. Pur essendo risultati i più votati nelle elezioni generali di ieri, i popolari spagnoli si sono fermati a 136 seggi, 47 in più rispetto alla tornata del del 2019, ma non sufficienti per governare.
Il Pp ha raccolto il 33,04% dei voti, il Psoe il 31,7% con due seggi in più. Male Vox che con il suo 12,39% ha perso 19 scranni. Risultato positivo per Sumar: 12,31% e 31 rappresentanti.

Dopo le elezioni in Spagna è stallo

Nessuno dei due blocchi di conseguenza riesce a raggiungere la maggioranza di 176 seggi. quello di centrodestra si ferma a 169 seggi, quello di centrosinistra a 153.
Durante la riunione della Giunta direttiva, Feijoo ribadirà il suo “diritto” a formare il nuovo esecutivo, perché, a suo avviso, sarebbe una “anomalia” che “non possa governare il partito più votato”.
“Siamo passati da meno del 21% dei voti al 33%. Abbiamo vinto in 40 delle 52 province e città autonome della Spagna e abbiamo un’ampia maggioranza che probabilmente sarà la maggioranza assoluta al Senato”, ha sottolineato con forza.
Oltre allo stallo, l’ex numero uno delle Poste ai tempi di Aznar, sposato con l’ex direttrice di Zara Home, teme il ribaltone, con Pedro Sánchez che potrebbe tornare in sella formando una nuova alleanza, potendo contare anche sull’astensione di Junts, la coalizione di Carles Puigdemont. Con il “blocco delle investiture Sánchez” al completo, si arriverebbe a quota 172, uno in più rispetto ai rivali, con un clamoroso sorpasso sulla linea del traguardo.
L’aggiustatore galiziano, come viene bonariamente definito, si è messo già al lavoro per portare dalla sua parte il deputato dell’Unión del Pueblo Navarro e quello della Coalición Canaria. Anche se al momento non appare superabile il “no” secco della formazione all’ipotesi di una squadra con dentro gli sconfitti di Vox.

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