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Cultura & Spettacolo

Antonio Tajani visita il Conservatorio di San Pietro a Majella: tra musica, storia e giovani talenti

Il ministro Tajani a Napoli al Conservatorio di San Pietro a Majella: un incontro tra storia, musica e giovani talenti che continuano la tradizione europea

di Anna Tortora -


Tajani tra gli spartiti, le note e i tesori di San Pietro a Majella

La professoressa Carla Ciccarelli, con il garbo e la compostezza che la contraddistinguono, ha accolto questa mattina il ministro degli Esteri Antonio Tajani tra le sale del Conservatorio di San Pietro a Majella, uno dei luoghi simbolo della tradizione musicale europea.
“È stato davvero bellissimo ricever il ministro” ha detto Ciccarelli, guidandolo attraverso corridoi illuminati dal sole che filtrava tra le vetrate antiche, dove gli scaffali della biblioteca storica custodiscono manoscritti e spartiti ingialliti dal tempo, con annotazioni di compositori e studenti di generazioni passate. Ogni libro, ogni riga, sembra sussurrare storie di musica, di mani che hanno tracciato note che ancora oggi risuonano tra le pareti del Conservatorio.

Un tour di note e bellezza

Il tour è proseguito nel museo degli strumenti, dove strumenti rari e antichi raccontano la voce di artigiani, liutai e compositori che hanno fatto la storia della musica. Tra violini lucidi, clavicembali e pianoforti dalle forme eleganti, Tajani ha potuto toccare con mano la memoria materiale di secoli di creatività.
Ogni aula, ogni piano, vibra di vita: studenti assorti negli esercizi quotidiani, mani che scorrono sui tasti, archi che tremano nelle corde, accordi che si intrecciano con il silenzio rispettoso della storia. Il Conservatorio è un organismo vivo, dove passato e presente dialogano costantemente.
San Pietro a Majella è una delle colonne della storia musicale europea”, ha ricordato Ciccarelli, sottolineando come l’istituzione non solo preservi una tradizione secolare, ma continui a confrontarsi con il mondo contemporaneo, aprendo le proprie porte al dialogo internazionale e alle collaborazioni con Conservatori esteri.

“Napoli non ospita la musica: Napoli è musica”

“Napoli non ospita la musica: Napoli è musica”, ha aggiunto la presidente, con lo sguardo che si perde tra aule, strumenti e studenti intenti nelle loro esercitazioni. E qui, tra queste stanze cariche di storia, il cuore pulsante della città batte nelle note, nei ritmi e nelle mani di chi porta avanti la propria formazione con passione e dedizione.
La visita si è conclusa nella Sala Scarlatti, avvolta da una luce calda e morbida. La pianista Riti Barra ha eseguito il Notturno Op. 54 n. 4 di Edvard Grieg, e per qualche minuto il tempo ha smesso di scorrere. Il suono dei tasti, l’eco dei muri antichi e il profumo dei vecchi spartiti hanno fuso passato e presente, memoria e futuro. Tajani ha assistito in silenzio, come catturato dalla magia di un luogo dove la musica non è solo arte: è identità, è città, è vita.

Uscendo dal Conservatorio, la sensazione è stata chiara: San Pietro a Majella non è solo un’istituzione educativa, è un organismo vivo che continua a formare talenti destinati a portare Napoli e l’Italia sui palcoscenici di tutto il mondo, tra storia, note e sogni ancora da scrivere.

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