Politica

Tajani e Crosetto indicano la linea italiana sul conflitto tra Iran e Israele

di Lino Sasso -


Nel pieno dello scontro militare tra Iran e Israele, l’Italia ribadisce la sua posizione: impegno per la pace, sostegno alla sicurezza di Israele e piena opposizione alla proliferazione nucleare. A chiarirlo è il ministro degli Esteri Antonio Tajani, che intervistato dal Tg1 ha affermato che “la linea europea è quella di evitare un’escalation, fermo restando che l’Iran non può avere un’arma nucleare”. Il capo della diplomazia italiana ha sottolineato come l’Italia sostenga “la sicurezza e l’esistenza di Israele”, giudicando “assolutamente fondate” le preoccupazioni di Tel Aviv in merito al programma nucleare iraniano. A confermare la gravità della situazione, Tajani ha citato il recente rapporto dell’Agenzia delle Nazioni Unite, secondo cui Teheran avrebbe superato la cosiddetta ‘linea rossa’ nella costruzione di un ordigno nucleare. “Non è più solo una valutazione politica – ha precisato Tajani – ma un’allerta basata su una relazione indipendente dell’agenzia dell’ONU”. Alla Farnesina, nelle stesse ore, si è tenuta una riunione straordinaria in videoconferenza tra il ministro, i dirigenti del dicastero e tutti gli ambasciatori italiani nelle sedi più rilevanti per l’area mediorientale. Al centro del vertice, l’analisi della situazione militare, le opzioni politiche da percorrere e soprattutto la tutela dei cittadini italiani presenti nella regione, come confermato da una nota del ministero. Gli ambasciatori a Teheran, Tel Aviv e Gerusalemme hanno fornito aggiornamenti in tempo reale sulle condizioni della comunità italiana e sulle difficoltà logistiche determinate dalla chiusura dello spazio aereo in molti Paesi dell’area. La rete consolare, riferisce la Farnesina, è attiva per assistere i connazionali che intendano rientrare in Italia.

Nessun coinvolgimento dell’Italia

Sul fronte della sicurezza nazionale è intervenuto anche il ministro della Difesa Guido Crosetto, che ha escluso un coinvolgimento militare italiano: “Noi non abbiamo interazioni. Stiamo monitorando per la sicurezza della zona, che è geograficamente vicina a noi. Ogni guerra è come un sasso enorme in uno stagno: le onde arrivano ovunque”. Crosetto ha evidenziato come il conflitto stia già aumentando il livello di allerta terroristica nella regione e in altre aree, e ha parlato di un monitoraggio attivo da parte di Difesa e intelligence. “Se non ci sarà la garanzia che l’Iran rinunci all’arma nucleare – ha avvertito – sarà impossibile per la comunità internazionale fermare Israele, che vede nella minaccia atomica una questione di sopravvivenza”. La crisi resta dunque aperta, e l’Italia si prepara ad affrontarne le onde d’urto politiche, diplomatiche e umanitarie.


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