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Il Tar Lazio rigetta il ricorso Bpm contro sospensiva Consob su Ops Unicredit

di Giovanni Vasso -

TRIBUNALE AMMINISTRATIVO REGIONALE TARGA TAR DEL LAZIO INAUGURAZIONE DELL’ANNO GIUDIZIARIO 2023


Il Tar del Lazio ha bocciato il ricorso presentato da Banco Bpm contro la sospensione decretata dalla Consob sull’offerta pubblica di scambio lanciata da Unicredit sull’istituto bancario di piazza Meda a Milano. Una decisione che i giudici amministrativi hanno assunto questa mattina scrivendo, così, un nuovo capitolo della saga che s’innesta nell’ormai lunghissima e intricata telenovela del risiko bancario. L’autorità di vigilanza di Borsa aveva concesso all’istituto di credito guidato da Andrea Orcel una proroga di trenta giorni nell’ambito dell’ops che era stata impugnata, ma senza il risultato sperato, da Bpm.

La reazione di piazza Meda

Non cambia granché, dopo la pronuncia del Tar Lazio, per Banco Bpm, almeno nelle parole dei massimi dirigenti dell’istituto. Il presidente di Banco Bpm Massimo Tononi e l’amministratore delegato Giuseppe Castagna: “Prendiamo atto della decisione del Tar, anche se per noi non cambia il contesto. Siamo ormai abituati da sette mesi a non avere chiarezza sui tempi e sulle reali intenzioni dell’offerente su questa operazione”. Ma non basta: “Come il mercato ha sempre dimostrato, l’Ops lanciata su Banco Bpm continua a non essere conveniente per gli azionisti e non lo è mai stata sin dal primo giorno”. Castagna e Tononi spiegano anche perché: “È nata senza premio e tale è rimasta, con uno sconto che attualmente è tra il 7 e l’8 per cento, mentre nelle due precedenti operazioni straordinarie comparabili, il premio è stato del 45 per cento che equivarrebbe, con riferimento all’Ops di Unicredit, a 4,5 mld circa”.

Orcel, il nodo golden power e gli affari in Russia

“Mi devono spiegare esattamente che cosa vogliono sulla Russia, perché non è chiaro cosa intendono con la nostra uscita, anche perché una volta conclusa l’operazione, corriamo il rischio poi di una penale fino a venti miliardi, questo è un rischio che nessun azionista dovrebbe chiedermi di correre”, ha tuonato il Ceo Unicredit Andra Orcel nella giornata di ieri. Che ha snocciolato i numeri del disimpegno della banca: “Noi abbiamo effettivamente cessato tutte le nostre attività di prestito in Russia dal 2022. Abbiamo 800 o 900 milioni di prestiti rimasti, ma se ho un mutuo di 20 anni, non posso accelerare più di così. Siamo scesi dell’85-90%. Penso che sia abbastanza. Abbiamo cessato tutti i pagamenti, a differenza di quelli in euro e dollari. Siamo passati da 25 miliardi a trimestre a 6 miliardi a trimestre”. Quindi ha sentenziato: “Al momento, per come la vedo io, la probabilità di proseguire con l’Ops su Banco Bpm è al 20% o meno, a questo punto, dovete considerare che se il golden power non viene chiarito in qualche modo ci ritireremo”.


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