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“Il Tfs degli agenti va pagato in un’unica soluzione”, la diffida Siap

di Giovanni Vasso -


Il Tfs degli agenti di polizia va pagato in un’unica soluzione. È la richiesta del Siap che ha presentato una diffida indirizzata al Dipartimento degli Affari giuridici e legislativi in seno alla Presidenza del Consiglio dei ministri nella giornata di oggi. La richiesta, sottoscritta dal segretario generale Giuseppe Tiani, spiega punto per punto le ragioni dei poliziotti in quiescenza o che si apprestano ad andarci chiedendo una riforma organica in materia.

Le ragioni degli agenti

“Il trattamento di fine servizio”, si legge nella lunga e articolata missiva, “deve essere erogato con la necessaria tempestività essendo questa un corollario indispensabile dei principi di proporzionalità e adeguatezza della retribuzione sanciti dalla Costituzione”. Questa è la premessa. Lo scenario normativo attuale, però, non soddisfa le richieste degli agenti. “Le disposizioni vigenti – scrive Tiani – incidono in maniera rilevante e negativa sul fattore tempo”. Sono due i nodi. Il primo riguarda l’erosione del valore del Tfs stesso “visto che per un verso il differimento nella corresponsione del Tfs non è accompagnato dalla rivalutazione monetaria delle somme dovute all’ex dipendente” fatto che “in periodi di elevata inflazione riduce in modo consistente il valore reale della somma percepita”. Poi c’è la questione, che non è secondaria, dei “sacrifici richiesti agli ex dipendenti collocati a riposo” che “non possono più ritenersi né temporanei, né eccezionali, né non arbitrari, né funzionali allo scopo”. E questo perché “la dilazione dell’erogazione del Tfs non è più una misura temporanea e contingente ma è diventata strutturale” e ciò costa agli agenti dal momento che “le penalizzazioni imposte agli aventi diritto sono divenute irragionevoli e non più esigibili”.

Un vulnus costituzionale

La vicenda è già finita all’attenzione dei tribunali. E il Siap lo rimarca elencando due sentenze, la 159 del 2019 e la 130 del 2023 che danno credito alle ragioni espresse dal sindacato degli agenti di Polizia. “Nella prima decisione – ricorda Tiani – la Corte Costituzionale ha ribadito i principi relativi alla natura del Tfs e alla necessità che lo stesso venga erogato con la necessaria tempestività” al punto che lo stesso giudice “ha invitato il legislatore a porre mano a una riforma organica della materia” rilevando “un vulnus dei principi costituzionali che nel garantire la giusta retribuzione, anche differita, tutelano la dignità della persona umana”. La seconda pronuncia ha sostanzialmente confermato la prima stigmatizzando la sostanziale inerzia del legislatore che “non ha seguito una riforma specificamente volta a porre rimedio al vulnus riscontrato”. Insomma, c’è da mettersi al lavoro. E subito.

“Riforma subito per pagare il Tfs agli agenti”

Ci sono già due disegni di legge, presentati nel giugno del 2024, che attendono di essere discussi. Il Siap rileva però che, su entrambi, è calata la mannaia della Ragioneria generale dello Stato. Contestualmente, ricorda Tiani, “il meccanismo dell’anticipazione introdotto dalla delibera 219/2022 del Cda” dell’Inps “è stato da ultimo abrogato”. È non aveva, intanto, sortito chissà che grandi effetti poiché “la limitatezza delle risorse ha consentito solo a pochi soggetti di accedere al beneficio”. Infine, non ha dato grosse soddisfazioni il finanziamento bancario istituito nel 2019 dato che “non esiste alcun obbligo per le banche” e poiché “non potrebbero accedervi i cattivi pagatori”. Gli strumenti in questione, tra l’altro, “sono stati definiti dalla Corte Costituzionale di per sé non idonei a superare i profili di incostituzionalità” rilevati. La richiesta del Siap, allora, è netta. Una situazione, quella del Tfs per gli agenti, a cui va data subito una soluzione. “Si chiede di intervenire con urgenza con una riforma organica della materia”, conclude Tiani, “al fine di non comprimere oltremodo e illegittimamente il diritto alla corresponsione del trattamento di fine servizio in un’unica soluzione”. Ora la palla passa alle istituzioni.


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