Economia

Trasporti e logistica, futuro incerto. I nodi: innovazione e carenza di autisti

di Angelo Vitale -


Per fare il futuro della logistica, il settore è in cerca di professionisti che finora fa fatica a trovare. Dopo la richiesta di autisti, la cui domanda nel 2022 è aumentata del 40%, la nuova esigenza è quella che riguarda i macchinisti. Confetra, la confederazione dei trasporti e della logistica, sostiene che nei prossimi tre anni ci sarà bisogno di 3mila professionisti. Dati che evidenziano una carenza senza precedenti di forza lavoro: le ultime stime di Confetra indicano che il settore del trasporto ferroviario di merci sarà alla ricerca di almeno 3mila macchinisti già nel prossimo triennio, un numero pari al 20% dell`attuale forza lavoro.

Oggi il numero di dipendenti con età superiore a 50 anni è nettamente superiore alla media nazionale ma – causa pensionamenti – è prossimo un consistente ricambio generazionale. Soprattutto per macchinisti, capitreno, preparatori del treno e manutentori. Figure professionali caratterizzate fino ad oggi dalla difficoltà di accesso alla professione e da condizioni di lavoro considerate poco attrattive.

Per Secondo De Ruvo, presidente di Confetra, “gli ultimi governi hanno stanziato molti milioni di euro per la formazione di nuovi autisti e macchinisti: fondi che presto si sono esauriti senza risolvere il crescente gap tra domanda e offerta di lavoro”. Uno degli ostacoli principali nel reintegro della forza lavoro necessaria è legato alle difficoltà di soddisfare le richieste formative, per la necessità di un certificato abilitativo che solo le imprese ferroviarie o centri di formazione riconosciuti dall`Ansfisa, l’agenzia per la Sicurezza delle ferrovie e delle infrastrutture stradali e autostradali, possono rilasciare.


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