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TURISMO È NATURA

di Redazione -


di FABRIZIO GIULIMONDI*
La tutela dell’ambiente, della biodiversità e degli ecosistemi, anche nell’interesse delle future generazioni, come prevista nel nuovo terzo comma dell’art. 9 della Costituzione introdotto nel 2022, può fornire copertura costituzionale alla variante enogastronomica del turismo, al pari della promozione dello sviluppo della cultura (comma 1) e della tutela del paesaggio e del patrimonio storico e artistico della Nazione (comma 2).
Da qui iniziamo il nostro itinerario.
Il cibo è nutrimento, scoperta, piacere, convivialità.
Prodotti alimentari e cucina della tradizione sono però anche un vero e proprio patrimonio culturale che trae origine da passione, professionalità, ingegno e fantasia di agricoltori, artigiani e cuochi.
Aprire al turista questo mondo facendogli cogliere le tante sfumature che rendono unici e talvolta irripetibili i cibi dei diversi territori (nel 2021 le specialità italiane censite ammontano a 5333 varietà), può voler significare fargli vivere un’esperienza indimenticabile, una specie di “viaggio nel viaggio”. La collaborazione fra imprese dell’agroalimentare e del turismo per l’offerta di un prodotto turistico esperienziale costituisce una grande opportunità di crescita per ambedue i settori.
Secondo l’Organizzazione Mondiale del Turismo quello enogastronomico è un segmento in forte ascesa. Nella sola Europa sono circa 600 mila le vacanze all’insegna dell’enogastronomia e oltre 20 milioni i viaggi che includono attività enogastronomiche. In base alla ricerca condotta dal World Food Travel Association, l’interesse verso queste esperienze è in sensibile aumento rispetto agli anni scorsi e ben il 92% dei turisti negli ultimi due anni ha preso parte ad attività legate al cibo, al buon vino e alla birra di qualità: per il 21% le attività gastronomiche hanno costituito il principale motivo del viaggio, mentre il 58% ha svolto la vacanza per partecipare ad esperienze enologiche.
La medesima percezione della rilevanza di questo aspetto nella scelta della destinazione è cresciuta: il 58% considera oggi l’enogastronomia più importante rispetto a cinque anni fa. Non è quindi un caso che il 69% degli intervistati dichiari che le proposte enogastronomiche siano state da stimolo alla visita. Quando viaggiano questi turisti ricercano una pluralità di offerte innovative ed autentiche, come esperienze enogastronomiche in piccoli locali tipici, visite guidate nelle aziende agricole e nelle cantine, festival ed eventi correlati al cibo, al vino e alla birra, spesso abbinate ad attività culturali ed alle bellezze paesaggistiche.
Secondo il Censis l’interesse per l’enogastronomia non si esaurisce, pertanto, al concludersi della vacanza. Ricordi soddisfacenti contribuiscono a rendere i visitatori più inclini a ritornare (75%) e a raccomandare (81%) l’area visitata, oltre ad acquistare prodotti tipici (59%).
L’alimentazione non è più semplicemente una “fonte di sostentamento”, ma è una modalità di divertimento, di sperimentazione e di “fare comunità”.
È cresciuta anche l’attenzione verso i cibi salubri e di qualità. La ricerca della qualità e della tipicità del prodotto è ritenuta un requisito rilevante da ben l’87,6% degli italiani, che sono indotti sempre di più a cercare la località con una certa pietanza, un determinato vino, una specifica birra, un particolare distillato. L’enogastronomia è cultura, espressione del territorio, della sua gente e delle sue tradizioni, momento di identificazione e differenziazione rispetto agli altri, strumento di trasformazione culturale e antropologica. La stessa Organizzazione Mondiale del Turismo riconosce il turismo enogastronomico come parte del turismo culturale e del patrimonio ideale, sociale e storico di una Nazione.
In un mondo virtualmente senza confini le persone li inseguono nelle emozioni autentiche e identitarie. I cittadini del mondo vogliono avere la possibilità di entrare in contatto con le origini, gli antichi processi di produzione, la vita delle persone di cui la Storia si disinteressa, la Natura più vera. E dopo il periodo pandemico tutto quanto detto è aumentato all’ennesima potenza.
*Camera di Scienze Giuridiche della Accademia copernicana di Torun

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