Udine, aggressione al pronto soccorso. Arrestato un 42enne ubriaco
Uomo ubriaco aggredisce operatrice al pronto soccorso di Udine; arrestato dopo intervento immediato della polizia.
Ingresso del Pronto Soccorso dell'Ospedale Santa Maria della Misericordia - Udine 28/11/2015
Udine è stata teatro, nella notte tra venerdì e sabato, di una grave aggressione al pronto soccorso dell’ospedale Santa Maria della Misericordia. Un 42enne marocchino, già noto alle forze dell’ordine, è stato arrestato dopo aver colpito con un pugno al volto un’operatrice socio-sanitaria, riportando al centro dell’attenzione il tema della sicurezza negli ospedali.
Arrivo in ospedale e comportamenti molesti
Secondo la ricostruzione degli operatori, l’uomo è arrivato al pronto soccorso in stato di ebbrezza. Fin dai primi momenti ha mostrato comportamenti molesti e poco collaborativi, costringendo il personale a gestire una situazione sempre più complessa. Dopo un lungo periodo di attesa, il 42enne si è denudato nei corridoi e ha iniziato a camminare mostrando il pannolone applicato dal personale sanitario, generando ulteriore disagio tra pazienti e operatori.
L’aggressione all’operatrice socio-sanitaria
Il momento più critico è avvenuto quando un’operatrice socio-sanitaria ha tentato di riportarlo nella stanza assegnata. In quell’istante, l’uomo l’ha aggredita con un pugno al volto.
L’ospedale ha immediatamente attivato il sistema di allarme anti-aggressione, collegato con la Questura di Udine, permettendo un intervento rapido.
L’intervento della polizia
Gli agenti della Squadra Volante sono arrivati in pochi minuti. L’uomo, ancora in forte agitazione, ha opposto resistenza anche nei confronti delle forze dell’ordine. È stato quindi bloccato, arrestato e trattenuto nelle camere di sicurezza in attesa del giudizio direttissimo.
Sicurezza negli ospedali: un’emergenza crescente
L’aggressione di Udine conferma un trend preoccupante, gli episodi di violenza contro il personale sanitario sono in aumento. Negli ultimi anni molti ospedali hanno installato sistemi di allarme collegati direttamente con la polizia per garantire maggiore sicurezza. In questo caso, la tecnologia ha permesso un intervento tempestivo, evitando conseguenze ancora più gravi per la vittima e per gli altri presenti.
Udine diventa così l’ennesimo esempio di un fenomeno che richiede misure urgenti e concrete.
L’aggressione all’operatrice socio-sanitaria non è un caso isolato, ma parte di un quadro più ampio che riguarda la sicurezza di chi lavora in prima linea negli ospedali. Un episodio simile nello stesso ospedale si era consumato poco tempo fa, responsabile anche in quella circostanza un ragazzo nordafricano in stato di alterazione.
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