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Wimbledon parte col botto: montepremi ricchissimo, ecco le cifre

Quanto guadagnerà chi vince (e chi no) il torneo inglese

di Giovanni Vasso -


Chiusa l’edizione 2025 del Roland Garros, la prossima fermata del grande tennis mondiale sarà a Wimbledon dove, ad attendere i campioni della racchetta, c’è una gradita sorpresa: il montepremi, quest’anno, sarà ancora più ricco. Un tesoro che sfiora, complessivamente, i 63 milioni di euro. E che, oltre alla gloria e alla possibilità di scrivere il proprio nome nelle pagine più prestigiose della storia dello sport, offrirà ai grandi interpreti del tennis un motivo in più per dare il massimo in campo

Wimbledon, il montepremi è più alto del 7%

I conti dei Championships sono di quelli che fanno venire l’acquolina in bocca. Rispetto all’anno passato, il montepremi a Wimbledon sale del 7 per cento e raggiunge, complessivamente, 53,5 milioni di sterline. Cifra più che ragguardevole che, tradotta in euro, è pari a ben 62,7 milioni. Chi vincerà i tornei individuali, sia per il maschile che per il femminile, si porterà a casa un assegnone da tre milioni di pound, pari a 3,5 milioni di euro. Trecentomila euro in più di quanto pagato ai vincitori dell’anno scorso, lo spagnolo Carlos Alcaraz e la ceca Barbora Krejcikova.

Tutti gli altri premi (e quelli di consolazione)

Ai vincitori del doppio maschile e femminile andranno 680mila sterline (suppergiù si tratta di 800mila euro) con un aumento del 4 per cento rispetto all’edizione 2024 mentre chi si aggiudicherà il doppio misto si porterà a casa 135mila sterline (cioè 160mila euro). Un importante aumento, nella misura del dieci percento, è stato riconosciuto a tutti quei tennisti che verranno eliminati al primo turno. Per loro c’è una “borsa” da 77mila euro (66mila sterline). Che non è poco. E il fatto di aver aumentato i premi anche per chi non riesce ad arrivare fino in fondo al tabellone rappresenta una risposta ai (gravi) problemi esposti da mesi dalle associazioni di giocatori che lamentano una disparità di trattamento che, alla lunga, rischia di scavare un solco troppo profondo tra i tennisti stessi.


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