Italia, Spalletti non è più ct: “Gravina ha comunicato l’esonero, io non volevo mollare”
Luciano Spalletti è stato esonerato: non sarà più il commissario tecnico dell’Italia. Dopo ore di riflessione e un clima di crescente tensione attorno alla squadra, è arrivata la conferma ufficiale: il tecnico di Certaldo lascerà l’incarico subito dopo l’amichevole contro la Moldavia, in programma lunedì 10 giugno. A comunicarlo è stato lo stesso allenatore in una conferenza stampa, ponendo fine al suo percorso sulla panchina azzurra.
Gravina: “Situazione complicata”
Già nelle scorse ore il presidente della FIGC, Gabriele Gravina, aveva anticipato che la posizione di Spalletti era tutt’altro che solida. In una conferenza stampa convocata d’urgenza, il numero uno della Federazione aveva parlato di “momento difficile per la Nazionale” e di un futuro “ancora da chiarire” per quanto riguarda la guida tecnica. Nonostante l’iniziale intenzione di attendere un confronto diretto previsto per martedì, la decisione è arrivata in anticipo e in modo definitivo.
A pesare sul futuro dell’ormai ex CT è stata soprattutto la recente e pesantissima sconfitta contro la Norvegia, che ha complicato ulteriormente il cammino dell’Italia verso i Mondiali del 2026. Si tratta di una situazione delicata: dopo le esclusioni nelle edizioni 2018 e 2022, la Nazionale rischia seriamente di mancare la qualificazione per la terza volta consecutiva, un evento senza precedenti nella storia del calcio italiano.
Spalletti esonerato: si pensa al futuro della panchina dell’Italia
Con l’addio di Spalletti, la FIGC dovrà ora individuare in tempi rapidi il nuovo allenatore. Non è escluso che già nei prossimi giorni vengano valutati alcuni nomi per raccogliere l’eredità del tecnico toscano, che aveva preso il timone della Nazionale solo nel 2023, dopo il ritiro di Roberto Mancini. Il breve ciclo di Spalletti alla guida dell’Italia si chiude dunque in modo amaro e con molte incognite sul futuro della squadra. L’amichevole contro la Moldavia sarà quindi l’ultima occasione per salutare Spalletti in panchina. Poi, per l’Italia, inizierà una nuova fase.
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